Di Giovanni Manco
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È una Lazio manichea: AAA cercasi equilibrio
La partita di oggi ha confermato un preoccupante trend stagionale: questa Lazio ha due volti, qual è la sua vera natura?
ROMA - È molto semplice: nel calcio come in tante altre cose della vita l'equilibrio è la panacea di - quasi - tutti i mali, il vecchio concetto classico di giusto mezzo è proporzione ottimale per raggiungere obiettivi e traguardi. Gli eccessi, in un senso o nell'altro, sono invece spesso e volentieri motivo di sconfitta. Ebbene, questa Lazio sta disperatamente cercando un equilibrio impelagata ancora in una preoccupante doppia natura che ne sta condizionando l'andamento in campionato. La Lazio è bianca, poi è nera, ma non è mai grigia. È una lazio manichea, che riesce a scadere nel buio di un primo tempo imbarazzante e poi ad irradiare con la luce splendente di una seconda frazione garibaldina e di gran carattere.
COAZIONE A RIPETERE - È così da inizio campionato. A Ferrara e a Cluj sono stati i secondi tempi ad esser galeotti e non i primi - come oggi - ma non c'è differenza. Anche cambiando l'ordine dei fattori il risultato non cambia: 45 minuti buoni non sono bastevoli vincere le partite, se ad essi ne corrispondono altrettanti 45 di imbarazzo tattico e mentale. E da questo punto di vista la squadra non sembra imparare nulla, in un'eterna coazione a ripetere che ne sta precludendo la crescita.
SOLUZIONE - Sono 12 i punti dopo 8 giornate, risultati lungi da quelli sperati alla vigilia del campionato. Bisogna cambiare ed è facile capire come farlo: trovando la perfetta sintesi di questa doppia personalità che caratterizza il gruppo di Inzaghi. Meno difficile, ovviamente, è riuscirci. Il manicheismo ha fallito, e non c'erano dubbi, che ci si metta subito alla ricerca di un equilibrio vincente.
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