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ESCLUSIVA – De Biasi: “Giocare al centro sud? Mi pare una cosa campata in aria”

Ai microfoni di Cittaceleste è intervenuto - in esclusiva -Gianni De Biasi, ex allenatore di Serie A. Con lui, che ringraziamo per il tempo che ci ha gentilmente dedicato, affrontiamo vari argomenti tra cui la possibilità di ripartire con il...

redazionecittaceleste

ROMA - Ai microfoni di Cittaceleste è intervenuto - in esclusiva -Gianni De Biasi, ex allenatore di Serie A. Con lui, che ringraziamo per il tempo che ci ha gentilmente dedicato, affrontiamo vari argomenti tra cui la possibilità di ripartire con il campionato.

In Germania stanno ripartendo con gli allenamenti. Pensi che in Italia sia fattibile?

Una volta che si riprenderà si dovranno avere tutte le accortezze del caso. Impensabile riunire i giocatori in questa fase. Mi ero già espresso su questo argomento: ognuno dovrà fare la doccia a casa propria, meno contatti, distanze di sicurezza. La Germania ha avuto meno problemi rispetto all'Italia, non so se è stata gestita meglio. Noi abbiamo avuto una pandemia che ha causato troppi morti. Non dobbiamo buttare queste 5-6 settimane di "galera". Non bisogna abbassare la guardia, non possiamo permettercelo.

Il campionato finirà in qualche modo. Cosa ne pensa?

I tamponi non riusciamo a farli a tutta la popolazione, neanche a chi ha presunti sintomi. Anche sugli stessi giocatori. E non è sufficiente un solo test. Serve massima protezione, solo in quel caso si potrà ripartire. E senza pubblico. Oltre al fatto che le misure di sicurezza dovranno essere estese a tutto lo staff.

Si ipotizzava, proprio oggi, di far giocare le squadre al centro sud dove ci sono meno contagi. Che ne pensi?

Mi sembra una cosa buttata così, campata per aria. E' vero, il sud è meno intaccato, ma hanno le strutture per poterlo sostenere? Lascia il tempo che trova questa proposta.

Di quanto tempo ha bisogno un giocatore per tornare in condizione?

Due settimane di lavoro. Ma bisogna resettare anche la fase psicologica. I giocatori che giocano a Milano o a Bergano, ad esempio, avranno sicuramente un condizionamento psicologico e un blocco importante. Bisogna lavorare sulla testa prima.

Questa sosta condizionerà il campionato e l'esito finale?

Le condizioni sono uguali per tutte. I giocatori sono pur sempre, professionisti. Devono solo ritrovare la concentrazione e ripartire.

Bianconeri ancora favoriti?

E' difficile dirlo oggi. La Lazio aveva un trend straordinario. Ma 12 partite sono ancora molte per poter scommettere sulla vincente. Sicuro sarà un finale di stagione molto combattuto.