ROMA - La grande crescita dell'ultimo periodo della Lazio è corrisposta all'intuzione di mister Simone Inzaghi di schierare una squadra formato fantasia.

Luis Alberto arretrato a mezzala e Correa dal 1' dietro alla punta. Sostanzialmente un doppio trequartista che ha portato scompiglio nelle retroguardie avversarie e a esclusioni importanti tra i biancocelesti. Vittima, si fa per dire, di questo nuovo schieramento è stato Marco Parolo.

PAROLO VUOLE RIPRENDERSI IL POSTO

Alla Lazio dall'estate del 2014, Parolo è ormai un simbolo del club biancoceleste. Il tuttocampista di Gallarate è uno dei classici giocatori che piacciono ad allenatori e tifosi. Assicura sempre il massimo in campo, nessuna polemica extra e soprattutto ci mette la faccia nei momenti di crisi. Un vero esempio che finora è sempre stato un punto focale del club e ovviamente della gestione Inzaghi. Da quando è arrivato a Roma però, Parolo non aveva mai dovuto far fronte e tre panchine consecutive. La maggior parte dei giocatori al suo posto avrebbero reagito facendo polemica. Il mediano italiano invece, come suo solito, ha accettato da grande professionista qual è, anche perché i risultati hanno parlato chiaro. Grandi gare contro Roma, Fiorentina e Parma (lui col Milan c'era).

Non è giusto cambiare le cose quando l'ingranaggio gira alla grande, e Parolo lo sa bene. Perciò testa bassa e pedalare. Il numero 16 biancoceleste darà il fritto per riprendersi quel posto che fino a un mese fa non era mai stato in discussione. A dimostrazione della sua grande voglia, ecco la tripletta messa a segno stamane nell'amichevole in famiglia contro la Primavera. Per Inzaghi Parolo è una sorta di dodicesimo titolare, ma è ovvio che in campo possono scendere solo 11 giocatori. In un momento di stagione in cui serviranno tutti al 100%, sia fisicamente che mentalmente, avere un calciatore così come alternativa è un lusso per Lazio. Non c'è dubbio che il tuttocampista di Gallarate sarà un protagonista, da qui fino a fine maggio.