archivio2015

LAZIO KO – E le statistiche fanno paura…

LAZIO KO – E le statistiche fanno paura… - immagine 1
Vince l’ex Reja, quarta sconfitta in 5 trasferte per Pioli

redazionecittaceleste

ROMA - L’ha vinta Reja: ha rimontato con le sue mosse e la tigna dell’Atalanta. L’ha persa la Lazio, incapace di capitalizzare il gol di Biglia e di chiudere la partita. E’ stata in vantaggio per settanta minuti, s’è fatta rimontare e ha perso: quarta sconfitta in cinque trasferte. Questa volta è colpevole anche Pioli, ha atteso troppo per i cambi, non ha messo forze fresche a centrocampo, ha inserito Djordjevic (in ritardo di condizione) e solo dopo Klose finendo con un improbabile 4-2-4. A volte ci si può accontentare di un pareggio, anche perché a Bergamo nessuno è riuscito a vincere e la benzina stava finendo. Una partita rovinata e con troppi rimpianti. Sono stati decisivi i cambi dell’Atalanta, ma la Lazio aveva una panchina infinitamente più lunga e ricca di risorse.

GIOIELLO. Su un campo così scivoloso - scrive il Corriere dello Sport - era difficile controllare la palla e la Lazio in avvio ha faticato a impostare il gioco. Pochi spazi, cortissima anche l’Atalanta, aggressiva e pronta ad accorciare le marcature a centrocampo scegliendo, come previsto, i duelli individuali. Quasi subito gli anticipi e la lettura tattica di Biglia ha scavato una differenza. Carmona non aveva possibilità di ragionare, ancora peggio per De Roon. L’olandese soffriva la fisicità e la prepotenza di Milinkovic, ancora di più a suo agio su questo tipo di campo. Kurtic, invece, riusciva a prevalere su Onazi, ma tutta l’Atalanta pendeva a destra, persino Gomez cambiava fascia per avvicinarsi a Moralez. Reja voleva attaccare dalla parte di Lulic. Marchetti ha bloccato un tiro centrale di Gomez e Masiello ha salvato, rischiando l’autogol, sull’incursione di Basta. La qualità conta e la Lazio ha trovato il gol su punizione al sedicesimo. Masiello ha atterrato Felipe al limite dell’area, Biglia ha indovinato la parabola all’incrocio dei pali, scavalcando la barriera.EQUILIBRIO. La partita è proseguita sullo stesso binario. La Lazio faceva girare palla con qualche difficoltà, l’Atalanta conteneva senza trovare il guizzo giusto per ripartire. Pinilla era isolato nella cerniera chiusa da Hoedt e Gentiletti, Moralez e Gomez non riuscivano a sgommare. Gli unici pericoli creati su due palle inattive conquistate per le ingenuità di Onazi, ammonito da Irrati. La Lazio è andata vicina al gol con un missile di Candreva da fuori area, ma non ha mai cercato il raddoppio con troppa convinzione.

MOSSA. Reja ha cambiato e dopo l’intervallo ha tolto Kurtic e ha inserito Raimondi, passando al 4-4-2. Pioli ha risposto arretrando Milinkovic in linea con Onazi: 4-1-4-1. Biglia vertice basso. Moralez gli girava intorno e quel movimento creava dei vortici. La partita si è aperta. Il piccoletto dell’Atalanta ha creato subito un’occasione per Pinilla e poi ci ha provato da fuori. La Lazio ha avuto la possibilità di colpire e chiudere la partita, ma è sempre mancato l’ultimo passaggio. Servivano Cataldi o Mauri per ragionare o Radu con Lulic più avanzato, Pioli invece ha cambiato Matri con Djordjevic (punta per punta), senza ritmo. Era entrato anche D’Alessandro, un’altra ala, per Dramè e proprio l’ex romanista ha rovesciato la partita, asfaltando Lulic che non è un terzino. Con un lungo traversone, ha scavalcato la difesa della Lazio. Gomez si è liberato di Candreva (c’è stato un leggero contatto) e ha crossato forte rasoterra: il pallone è sbattuto sulle caviglie di Basta ed è entrato. Mancavano 21 minuti alla fine, Pioli ne ha fatti passare altri undici prima di inserire Klose, ma la squadra si è sbilanciata troppo in avanti. Due punte, due esterni, un trequartista, solo Biglia mediano. Nessuno rientrava più. E l’Atalanta ha colpito in contropiede. Assist di D’Alessandro, Gomez lasciato solo, ha stoppato la palla e ha indovinato il destro del ko.

Cittaceleste.it