ROMA - Chi non ha ripensato a Rigato di Mestre, Menicucci di Firenze, Treossi di Forli, si alzi in piede. Ilaziali un po’ datati sono tornati indietro con la mente agli errori storici degli arbitri che da sempre hanno un rapporto conflittuale con la Lazio. Il primo non vide il pallone nella rete in un Lazio-Napoli con i biancocelesti costretti a farsi un altro anno di serie B, il secondo si vendicò di Chinaglia allora presidente fino a fare pareggiare l’Udinese prolungando di sei minuti il recupero, il terzo non vide un fallo di karate di Mirri su Salas e costò lo scudetto del 1999 alla corazzata cragnottiana. Ora si iscrive a questo partito di arbitri che hanno affossato la Lazio anche Giacomelli che poi non è l’unico di un tormentato novembre e inizio dicembre. Già, perché è evidente che la Lazio è stata bloccata quando ha cominciato a preoccupare tutti per le troppe partite vinte. Sempre gli stessi arbitri che si sono alternati tra Var e campo: Massa, Fabbri, Banti, Giacomelli e DiBello. Ci vediamo in tribunale, urla ora la Lazio. Con una furia che non si placa: secondo Il Tempo, i biancocelesti sarebbero pronti alla piazza dopo l’ennesimo furto. Dopo l’idea di mandare in campo la Primavera, ritirando la prima squadra, spunta anche quella di una class action. Bisogna farsi sentire il più forte possibile.
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Lazio contro gli arbitri: class action in tribunale
Ecco l'ultima ipotesi alla quale starebbe pensando il club capitolino
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