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Mercato Lazio, Carnevali: “Pinamonti, Berardi e Frattesi: le cose stanno così”

Carnevali
L'amministratore delegato del Sassuolo fa il punto su diversi calciatori neroverdi oggetto dei desideri di mercato biancocelesti e non solo
redazionecittaceleste

È un asse caldo quello tra Roma e Reggio Emilia, tra Lazio e Sassuolo, in questa sessione di mercato pronta a prendere ufficialmente il via. Diversi i calciatori neroverdi apprezzati dai biancocelesti, su tutti ovviamente Domenico Berardi, ma anche Pinamonti, Frattesi e Maxime Lopez. Proprio per parlare di alcuni dei gioielli neroverdi, allora, l’ad del Sassuolo Giovanni Carnevali ha rilasciato un’intervista sulle colonne del Messaggero. Di seguito le sue parole.

Si inizia da Frattesi, sogno quasi irraggiungibile di Sarri qualora dovesse partire Milinkovic. Difficile a tal punto che la Lazio non viene nominata dall’ad nel punto sulle squadre interessate. “Si parla e si valuta, ma ancora siamo lontani dal chiudere e credo che ci vorrà del tempo anche se vogliamo fare tutto prima del ritiro. Ci interessa avere un quadro già delineato per queste date. Stiamo parlando con Roma, Juve e Inter. Sento dire del Milan, soprattutto dopo la cessione di Tonali, ma almeno fin qui non ce l'hanno chiesto, mentre con le altre i discorsi sono in piedi e ci siamo incontrati. La società giallorossa ha il 30 per cento ma questo non ci condiziona, pure perché è bene sottolineare che noi non siamo obbligati a cederlo, non abbiamo bisogno di farlo. Frattesi non ha espresso preferenze particolari, se non di restare nel campionato italiano”.

Più concrete invece le piste che portano a Pinamonti e Berardi, ma anche in questo caso Carnevali non si sbilancia. Interrogato sul futuro dell’ex punta nerazzurra, si limita a dire: “Non ci poniamo il problema, se dovessero chiederlo ne parleremo ma a tavolino non prevediamo la cessione. In linea di principio vogliamo tenerci stretti i nostri gioielli”. Su Berardi, invece, nega ogni contatto: “Nessuno si è fatto avanti, non ho sentito né Lazio né Fiorentina. Non abbiamo cambiato idea: vorremmo che lui sia la nostra bandiera e lo sa benissimo. In questo momento non c'è nulla e non ci poniamo il problema di farlo partire. Saremmo felici che restasse, lo diciamo ogni anno e finora è sempre stato così”. Semplice strategia? Forse in quest’ultimo caso sì. I prossimi giorni saranno decisivi per avere una visione più chiara.