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Mercato Lazio, clausole scadute per Guendouzi e Rovella: l’Inter si allontana

Rovella e Guendouzi
A mezzanotte di ieri sera sono scadute le clausole di Guendouzi e Rovella. Ora, il presidente della Lazio ha pieno potere sul loro mercato
Stefania Palminteri Redattore 

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La Lazio si allena al Turgay Ciner: gli uomini di Maurizio Sarri si allenano per raggiungere la migliore condizione. Inoltre, si lavora sui dettagli per trovare gli automatismi, fondamentali nel corso della stagione. La tournèe turca del gruppo di Sarri andrà avanti con il 4-3-3: almeno per la sfida con il Galatasaray non ci saranno stravolgimenti di moduli.

In una sessione di mercato condizionata dal blocco della Covisoc alle operazioni in entrata, la giornata di ieri rappresentava una data fondamentale per la Lazio. La società biancoceleste, impossibilitata ad operare in entrata, ha rifiutato tutte le offerte arrivate a Formello.

Tuttavia, c'erano due giocatori su cui la dirigenza non aveva potere decisionale: Nicolò Rovella e Matteo Guendouzi. Su entrambi, infatti, fino alla mezzanotte di ieri pendeva una clausola rescissoria da 50 milioni di euro. Vista l’assenza di offerte nelle ultime ore, la Lazio ha già la certezza di poter contare sui due mediani anche per la prossima stagione.

Se per il francese non è arrivata nessuna offerta, per il compagno di reparto non si può dire lo stesso. L'Inter era fortemente interessata all'ex Monza: era pronta a spingersi fino ai 40 milioni. No secco di Lotito e Fabiani che hanno rispedito al mittente anche l'offerta di Asllani come contropartita tecnica. Dopo la scadenza, il patron biancoceleste ha il potere di rifiutare qualsiasi offerta a qualsiasi prezzo: il 6 e l'8, quindi, rimarranno e saranno fondamentali.

Il duo dei centrocampisti arrivò due anni fa, come rinforzi a centrocampo, in vista della Champions League. Ora, la Lazio è in una situazione opposta: il tecnico toscano ritrova la Lazio senza Europa e con il mercato bloccato a causa dello sforamento dei parametri del NOIF. "Una svista che ci può stare", direbbe qualcuno tra i piani alti della società, scaricando la patata bollente a Maurizio Sarri.