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Da Greenwood e Casadei: Angelo Mariano Fabiani è un genio

Fabiani
Noi eravamo abituati a Tare e a quelli che erano i suoi modi di fare. Quando è arrivato Fabiani, c'è parso di vedere il sole...
Stefano Benedetti Direttore 

Indro Montanelli - il più grande giornalista del '900 - aveva un modo di fare questo mestiere che quasi nessuno è stato capace di replicare praticamente in nessun campo dell'informazione. Limpido nella scrittura, tagliente nelle opinioni. Niente ideologie politiche a corredo di un modo di scrivere che ha fatto scuola e che ha avuto sempre al centro l'idea di mettere in discussione il potere. E chi questo potere, doveva giudicarlo. "Il giornalismo italiano - diceva ironicamente riferendosi a chi criticava - è servo per vecchia abitudine: i potenti vogliono il monumento equestre e il piedistallo e noi glielo diamo". Ragione per cui ha sempre fatto l'opposto, lasciando a chi scrive oggi - di argomenti ben meno seri  - il privilegio di potersi a lui ispirare. Mettendo "chi comanda" di fronte alle proprie contraddizioni. In special modo quando questo qualcuno, vuole far credere a tutti che è lui il meglio fico delbigonzo venendo meno a quella cantilena (magari fosse vera) secondo cui si è tutti al servizio della Lazio.

Il nostro potente di oggi è Angelo Mariano Fabiani. Il DS della Lazio che è stato molto chiaro sin da subito. Con lui, non si sgarra. Bene, direte voi. E sin da subito lo abbiamo detto pure noi. Finalmente chiarezza. Sul mercato, sul progetto, nella comunicazione.

Uno degli accenni di chiarezza da parte sua è stato sicuramente il 5 Dicembre 2024, quando intorno alle 21 di fronte ai microfoni di Mediaset dichiarava con autorevolezza: "Escludo categoricamente l'interessamento della Lazio per Belahyane". Il comunicato in cui la Lazio sul proprio sito circa 60 giorni dopo lo ufficializza come nuovo calciatore della Lazio è una chicca, che conferma la sua bravura: era un bluff. Avete capito il trucco? Tratti per duemila anni Casadei, poi non riesci a prenderlo e torni su Belahyane a mezza giornata dalla fine del mercato: era tutta una strategia. L'obiettivo vero era lui. E giocare quasi tutto il mese di gennaio senza alternative a centrocampo.

Ed è proprio con Casadei che Fabiani ha dimostrato la fermezza di cui avevamo bisogno da millenni. La Lazio cerca un centrocapista dall'addio di Cataldi - vabbé, è andato via l'altro ieri e serve tempo - e punta tutto sul talento del Chelsea. E' disposta a spendere cifre importanti e a tirare la corda fino a 3 giorni dalla chiusura del mercato, ma Fabiani ci ragiona e poi dice no: "Quando mi impongono le cose non mi piace. Se Sylla è di mio interesse lo prendo, se me lo vogliono imporre a forza, a me Casadei allora non interessa". Fortunato il Torino, dove Sylla non è stato - a quanto pare - imposto. Sfigati noi. Di sicuro, le competenze di Fabiani non c'entrano. A questo proposito, prendete carta e penna.

Fabiani è sicuro: "La competenza serve più dei soldi". E noi la pensiamo come lui. E' per questo che il Como - a corto di competenza - ha speso 49 milioni di euro a gennaio. E lo stesso ha fatto il Milan che in corsa per un posto in Champions League ha controllato nelle segrete stanze di Casa Milan se dentro qualche scrivania ci fosse un po' di competenza per fare quel che c'era da fare. Niente: hanno trovato solo i soldi. Poveracci. 48.5 milioni di euro per comprare calciatori forti e affermati. Certo, diciamo noi: l'ideale è che i soldi non vengano buttati. E che si possa essere competenti, con un po' si soldini da investire in un progetto serio. Comunque, a noi, c'è toccata la competenza. Non la nostra che di calcio capiamo poco, ma quella di Fabiani ovviamente.

La forza della competenza l'abbiamo vista anche nella trattativa legata a Greenwood. La Lazio l'ha scampata bella. Per poco non lo prendeva. Ma siccome Fabiani ci insegna che gli affari migliori sono quelli che non si fanno è chiaro che i 14 gol e 3 assist fatti da quel sopravvalutato fino ad oggi siano qualcosa di troppo poco per spingersi oltre. Che doveva fare Fabiani? Prevedere il futuro? E' competente, mica mago merlino. Diciamocelo: non ne valeva la pena. E quando uno deve essere chiaro, deve esserlo fino in fondo. Come Fabiani lo è stato con la trattativa legata all'addio di Cataldi.

"La cessione di Cataldi è nata in fretta e furia, mi ha chiamato il suo agente, mi ha chiesto la posizione della Lazio in caso di interesse di un'altra squadra, non sapevo neanche quale. Gli abbiamo detto: se vuole andare, può andare". Dichiarazioni queste di Fabiani, che si sposano perfettamente con le parole di Cataldi in conferenza, durante la sua presentazione alla Fiorentina: "Io la Lazio non l'avrei mai lasciata". Vabbé, ora non state a guardare il capello. Uno dice A, l'altro dice B. Ma se ci pensate bene, è chiaro che quello che dice la verità è Fabiani. E comunque, è andata bene così. Non a caso il post-Cataldi è arrivato appena in tempo, solo dopo 4 mesi. E dopo aver visto Gila mediano per assenza di alternative. C'è poco da fare, quando uno è competente, è competente.

Il 19 Settembre del 2024 Fabiani parlando di Luis Alberto disse: "La cosa che mi fa inc***are tremendamente è che alcuni soggetti possano prendere in giro in qualche maniera i tifosi". Anche su questo - come su tutto del resto - siamo d'accordo con lui. Quando dice che Pellegrini è stato messo fuori rosa per scelta dell'allenatore non pensiamo che ci stia prendendo in giro. E crediamo fermamente che sia Baroni che - piuttosto - non veda l'ora di provare Gila nel decimo ruolo diverso.

E forse il punto è proprio questo. Noi eravamo abituati a Tare e a quelli che erano i suoi modi di fare. Quando è arrivato Fabiani, forse per una reazione chimica, c'è parso di vedere il sole. Ma nel breve volgere di qualche tempo, tutto è tornato nei ranghi di ciò che piace a Lotito. Di cui Fabiani è un dipendente.

E allora ecco che se un giornalista lo incalza sulla totale mancanza di organizzazione (nonostante la sleep room con ben 8 televisori) del suo mercato lui risponde che il mercato lo fa lui e quindi tutti zitti. Se si fa notare che forse qualche errore è stato fatto, si diventa anti-Laziali. Ma è davvero questo ciò di cui ha bisogno la Lazio? Noi non lo sappiamo. Di sicuro sappiamo che non ci svegliamo la mattina sapendo già chi ha torto e chi ha ragione. Sarebbe tristissimo, fare i giornalisti così. Noi, ci svegliamo da quando siamo nati, tifosi della Lazio. Ma anche giornalisti. Analizziamo i fatti, di volta in volta. Senza farci prendere né per il naso, né per il culo.  Intendiamoci: Fabiani qualcosa di buono l'ha fatto. E se uno fa una cosa buona per la Lazio noi siamo solo contenti, visto che - noi - tifiamo questa squadra. Amandola. Ed è proprio per questo che continueremo ad esercitare il nostro diritto di dissentire, per il bene della Lazio - supremo - e per quello dei Laziali. Ricordando e ricordandoci che per applaudire il potere non serve la libertà ma basta la dittatura. Noam Chomsky ha detto che "Chi ha il potere sui mezzi di comunicazione, ha il potere sulla mente delle persone". Ecco la ragione per cui da 17 anni, non abbiamo padroni. Se non chi ci legge. Cercando informazioni e opinioni e non applausi al potere. Forza Lazio.