Impossibile non notare il cambio di passo evidente di questa nuova Lazio. Al 12 luglio sono già arrivati sei colpi alla corte di Sarri, di cui cinque dal 30 giugno a oggi, in meno di due settimane. Musica per le orecchie dei tifosi, una sinfonia composta a quattro mani da Maurizio Sarri e Claudio Lotito. Il primo in grado di cambiare totalmente l’approccio del presidente, di convincerlo a puntare su di lui, l’allenatore, andando a fare un mercato finalizzato alle esigenze e alle richieste del tecnico. Il secondo protagonista ai tavoli delle trattative. Ha preso tutto in mano, fa il ds e il presidente allo stesso tempo. È sceso in campo per accontentare Sarri e mantenere le promesse fatte al tecnico in fase di rinnovo.
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Mercato Lazio, rivoluzione Lotito per Sarri: 6 colpi, 50 milioni e non è finita
Prima il colpo Marcos Antonio, rapido per tamponare la malinconia dell’addio di Leiva. Un acquisto da 8 milioni di euro più 2 di bonus. Il secondo colpo, poi, per l’attacco. Matteo Cancellieri, nome a sorpresa ma già protagonista in ritiro e arrivato per 7 milioni di euro più 3 di bonus. Terzo in ordine di tempo ma bloccato dall’isolamento Mario Gila, a Formello per 6 milioni di euro più 1 di bonus, primo dei tre colpi in difesa. E, infatti, subito il quarto colpo dopo Gila. Quel Nicolò Casale chiesto da Sarri da gennaio, finalmente alla Lazio per 7 milioni di euro più 3 di bonus. Il quinto colpo, poi, è quello voluto, sognato e inseguito anche dai tifosi: Alessio Romagnoli veste finalmente la maglia della Lazio per 3 milioni di commissioni. Infine il portiere, Luis Maximiano, che arriva in biancoceleste per 7 milioni di euro più di 3 bonus.
Questo, almeno per il momento, il conto del mercato della Lazio in questa estate rivoluzionaria. Un conto da 38 milioni di euro in parte fissa, commissioni comprese, più 12 di bonus. Cinquanta milioni messi in anticipo, con i soli 4,5 di Vavro entrati, oltre i risparmi dagli addii Adekanye e Casasola. Uno sforzo evidente a cui farà seguito almeno quello per il secondo portiere. Bloccato Falcone per 2,5 milioni, per girarlo allo Spezia in caso di arrivo di Provedel o per tenerlo se dovesse saltare lo spezzino (rifiutati 4 milioni). Dalla rivoluzione delle idee si è passata a quella nei fatti: ora a Sarri il compito di mettere a frutto gli investimenti.
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