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Calciomercato chiuso, per la Lazio c’è una sola cosa sicura…

Claudio Lotito

Al termine della sessione invernale di affari, in casa biancoceleste, sembra esserci solamente una cosa certa

redazionecittaceleste

Niente di nuovo sotto al sole. La Lazio ha riproposto anche in questa occasione un film già visto, soffocando le speranze dei poveri laziali disillusi. Tra questi, il tecnico Sarri che a più riprese - durante la stagione - ha chiesto invano un intervento della società. Un SOS lasciato cadere con colpevole indifferenza, un monito inascoltato che rischia di portare la Lazio fuori dall’Europa. L’indice di liquidità ha bloccato il mercato. Il vincolo imposto dai regolamenti non può essere ritenuto un’attenuante. Anzi, è un’aggravante che certifica il pessimo lavoro portato avanti negli ultimi anni dal direttore sportivo che ha dissipato le risorse messe a disposizione dal presidente Claudio Lotito.

E’ stato principalmente un mercato in uscita, eccezion fatta per il prestito di Jovane Cabral - attore non protagonista dello Sporting Lisbona - e di Kamenovic, tesserato con sei mesi di ritardo e già bocciato dall’allenatore. Tante, troppe le zavorre imbarcate in queste ultime stagioni hanno appesantito il monte ingaggi senza spostare di una virgola il valore tecnico della squadra. Il patron Lotito - per sua stessa ammissione - nelle ultime stagioni ha perso di vista la sua creatura. E adesso ne paga le conseguenze. Lo scorso agosto era stato costretto a rifondere le casse pagando di tasca propria per sbloccare l’indice di liquidità. In questa occasione ha scelto di non colmare il gap, lasciando la Lazio nel limbo. Doveva essere l’anno zero, sarà l’anno zero.

A luglio l’indice di liquidità tornerà a minacciare la Lazio. Così come torneranno tutti quei modesti giocatori acquistati con la leggerezza propria di chi compra senza spendere di tasca propria. Se il mercato d’inverno è stato deprimente, quello estivo non sarà tanto diverso. Il rischio concreto è quello di dover iniziare a vendere i gioielli di famiglia, e di veder andar via calciatori a parametro zero che il club avrebbe dovuto confermare con offerte congrue presentate per tempo. In tutto questo, il rinnovo contrattuale dell’allenatore è ancora fermo. E a questo punto non è da escludere un passo indietro del tecnico toscano al termine della stagione. Tutto cambia, affinché nulla cambi. L’unica cosa chiara, l'unica certezza, è che questa Lazio non ha un progetto. E vive alla giornata. Cosa che a quanto pare, avrebbe fatto infuriare Maurizio Sarri <<<