europei 2021

Lippi: “L’Italia arriva lanciata all’Europeo, l’inesperienza non conta”

redazionecittaceleste

Così il tecnico campione del mondo nel 2006: ‘I ventisette risultati utili danno fiducia, ma la concorrenza resta altissima”

Ha concesso una lunga intervista alle pagine del Messaggero, a pochi giorni dall'inizio degli Europei, Marcello Lippi. Il tecnico campione del mondo nell’indimenticabile Mondiale del 2006 ha voluto fare i complimenti a Mancini, in grado di creare una nazionale “bella e senza limiti”. È un Lippi fiducioso quello parla, seppur consapevole della forte concorrenza che gli Azzurri incontreranno sul loro percorso. E l’inesperienza della Nazionale per l’ex CT non sarà un problema: non è la Nazionale del 2006, ma i giocatori sembrano essere quelli giusti. Di seguito tutte le parole di Lippi.

Le parole di Lippi

L’Italia mi piace molto, soprattutto apprezzo lo spirito che ha saputo creare Roberto Mancini. È stato bravo davvero, Roberto. Mi piace anche il comportamento in campo della squadra, questo a prescindere dagli interpreti. Le mie sensazioni sono positive, perché ho visto come giocano. L’Italia è bella da vedere, mi diverto molto a seguirla. 

Mancini è stato bravo a individuare i giocatori su cui puntare in un campionato composto principalmente da stranieri. I calciatori interpretano nel modo giusto anche le amichevoli e non pensano di avere limiti, vogliono sempre vincere tutte le partite. E infatti non perdono da ventisette partite, è una cosa che dà fiducia: vincere aiuta sempre e comunque. Certo, la concorrenza rimane importantissima, ci sono le solite nazionali, più Portogallo e Belgio. Tutte queste nazionali si presentano per vincere, puntano al successo. Ma alla fine conta lo stato di forma e non avere infortuni”.

Confronto con la nazionale del 2006

No, non penso sia lo stesso tipo di Nazionale del 2006. Ma questo non vuol dire niente. Mancini ha capito trovare i giocatori giusti come ho detto. Tutti hanno le caratteristiche giuste per essere protagonisti, anche i più giovani. Certo, gli mancano determinate partite sul curriculum, quelle ad alto contenuto tecnico-tattico. Però vedo che stanno imparando in fretta e lo stanno facendo, per l’appunto, giocando”.