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Caos Palermo, squadra contro la società: “Presi in giro”

LA SPEZIA, ITALY - DECEMBER 23:  Cesar Falletti of Palermo celebrates after scoring the opening goal during the Serie B match between AC Spezia and US Citta di Palermo at Stadio Alberto Picco on December 23, 2018 in La Spezia, Italy.  (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)

Continua la situazione poco chiara in casa Palermo e i giocatori criticano la proprietà

redazionecittaceleste

ROMA - Dopo un'annata in cui il Palermo sembrava tra le favorite per tornare in Serie A ecco la penalizzazione, prima con lo spauracchio della Serie C, e poi con la permanenza in B.

Sentitisi presi in giro dalla propria società, i calciatori rosanero hanno voluto farsi sentire attraverso un comunicato reso noto tramite l'Associazione Italiana Calciatori: "A seguito degli eventi incresciosi e non edificanti posti in essere dalla proprietà e dai dirigente del Palermo Calcio negli ultimi giorni, durante i quali si è illuso un’intera città, ferendo una splendida tifoseria e la passione che hanno i palermitani per la squadra della loro città, noi calciatori del Palermo vogliamo dimostrare la nostra vicinanza nei confronti di tutti i dipendenti che hanno dato l’anima per la propria squadra e che da oggi si ritrovano senza un lavoro. Dipendenti amministrativi, magazzinieri, giardinieri ed ogni persona che ha permesso al Palermo calcio di esistere. Nella giornata di oggi nemmeno a noi giocatori è stato riconosciuto il diritto al lavoro, il pagamento dei nostri stipendi è saltato e i bonifici mai arrivati".

"Il tutto corredato da conferenze stampa dove sono stati esibiti documenti che poi non hanno trovato riscontro nei fatti e durante le quali chi ha messo in piedi questa situazione ha perso definitivamente la propria credibilità. Due mesi di promesse mai mantenute e di obiettivi programmatici mai raggiunti. Da oggi noi giocatori useremo ogni sede opportuna per tutelarci e per ricevere ciò che è nel nostro diritto, pronti a combattere per portare avanti anche una battaglia etica per cui tutte le persone che entrano nel mondo del calcio, non possano più permettersi di giocare con le vite di tante famiglie. Faremo in modo che Arkus network e i soggetti ad essa legati non possano più in futuro avere la possibilità di far rivivere ciò che stiamo passando noi ad altre persone, che siano essi sportivi, vacanzieri o persone comuni".

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