ROMA - Ai microfoni di Cittaceleste è intervenuto - in esclusiva - Claudio De Sousa, ex attaccante biancoceleste ai tempi di Di Canio. Con l'attuale attaccante dell'Ostia Mare affrontiamo la situazione di grossa incertezza che regna nel campionato italiano.
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ESCLUSIVA – Claudio De Sousa: “Nessuno vuole prendersi le responsabilità. Il dilettantismo è morto”
Ai microfoni di Cittaceleste è intervenuto - in esclusiva - Claudio De Sousa, ex attaccante biancoceleste ai tempi di Di Canio.
La situazione è particolare. Ogni stato si sta affidando a un comitato scientifico. I governi prendono decisioni a sè. In Gran Bretagna, che ha avuto un altissimo numero di morti dovrebbe ripartire a giugno. Stessa cosa la Germania. Il Governo italiano si sta affidando al suo Comitato scientifico che ha stabilito dei parametri, delle direttive da eseguire, dei protocolli. Se si riescono a rispettare fedelmente si riprenderà, altrimenti il campionato verrà interrotto come in Francia. Nessuno vuole prendersi le responsabilità: nè il presidente di Lega, né Spadafora, ma gli stessi ministri si affidano ai comitati scientifici. Il problema è che ci sono già giocatori postivi. Che fai? Blocchi l'intera squadra? Solo i positivi? Squadra in quarantena? Così fosse, il campionato finirebbe dopo una settimana dal tentato ripristino. Questo rimane, dunque, il più grande dilemma. Ci sono troppe contraddizioni.
A proposito di contraddizioni: perchè riaprire le palestre e le attività sportive e non il campionato, che invece avrebbe le disponibilità e i mezzi per osservare le misure di sicurezza?
Sì è assurdo. Il sistema calcio ha la possibilità di osservarle, molto più di una palestra per esempio. Noi, con l'Ostia Mare, siamo in alto mare. Le nostre categorie sono morte. Noi sappiamo che non ripartiremo mai. Aspettiamo solo un comunicato. Le uniche speranze sono per la serie A. Anche qui, nessuno si è preso la responsabilità di comunicarci la sospensione del nostro campionato e le modalità con cui si ripartirà il prossimo anno e come.
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