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Formello, test e terapie: così lunedì Lotito vorrebbe aggirare il decreto

Il presidente pronto a sfidare il Governo cercando un escamotage nelle regole

redazionecittaceleste

ROMA - Confermato il decreto, trovato l'inganno. Perché col no alla ripresa degli allenamenti degli sport di gruppo, il Governo dichiara “guerra” a una parte del calcio. E, in prima linea, è già pronto a rispondere col fuoco Lotito. Come? Trovando comunque un escamotage per aggirare l'ostacolo. Mandare la Lazio al parco è la provocazione che il presidente e la squadra porterebbero avanti solo per mostrare concretamente il paradosso. Ma sul piano pratico meglio continuare a far allenare i calciatori a mini-gruppi o singolarmente a Formello. Il club capitolino lo fa da settimane in malcelato segreto e potrebbe continuare a farlo grazie a una falla del decreto. Tutti i calciatori proseguirebbero pian piano a fare le prove nel centro sportivo, si porterebbero avanti col lavoro – in vista eventualmente del 18 maggio - con la scusa del trattamento “terapeutico” consentito. Leiva sta davvero proseguendo il protocollo riabilitativo dopo l'operazione al ginocchio. Veniva da un infortunio pure Vavro, in teoria Acerbi si era pienamente ristabilito. Non avevano nulla e correvano Luiz Felipe e Milinkovic pochi giorni fa in campo. Anche Immobile ha riassaggiato il manto erboso e ieri ha lanciato il suo grido: «Se il Governo vuole annullare il campionato, ce lo dica subito».

SOSTEGNO

Il retropensiero di tanti è che in effetti sia già stata presa una decisione al riguardo, ma non ci sia il coraggio di farne l'annuncio. Così, come tanti altri calciatori, pure Ciro esprime il suo pensiero: «Ha detto bene Lotito su me e Dzeko, mi sembra pazzesco si debba andare a Villa Borghese anziché a Formello dove abbiamo sei campi e quattro ingressi separati. Potremmo anche non incontrarci mai tra di noi. Credo che, nei confronti del calcio, ci sia un atteggiamento discriminatorio, quando invece potrebbe distrarre un po’ la gente in questo momento negativo. Non voglio fare polemiche – precisa a Lazio Style - ma almeno il Governo ci dia delle spiegazioni perché tanta gente aspetta di tornare in campo».

BOMBER

Immobile non pensa a se stesso e nemmeno solo alla Lazio: «Va considerato anche l'aspetto economico che riguarda le categorie inferiori, i giornalisti, si sta generando una crisi in assenza del calcio. Non voglio la ripresa del campionato perché sono secondo in classifica e posso vincere lo scudetto o la Scarpa d’oro. A me non frega nulla, mi manca solo il mio lavoro e sono pronto a farlo ogni tre giorni persino in estate col caldo. Avrei detto lo stesso pure se avessi segnato cinque e non ventisette gol. Voglio delucidazioni da calciatore e cittadino italiano». Serve chiarezza, serve una correzione del decreto oppure lo stop definitivo al calcio da parte del Governo.

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