ROMA - Riemerge il solito limite, Thomas ricasca nelle maledette uscite. E ora più di qualche domanda occorre farsela dopo due anni a rimproverargli questo fondamentale. Quanto è migliorato davvero Strakosha negli ultimi due anni da numero uno biancoceleste? Fra i pali è forte, lo è sempre stato, ma diventa deleterio quando non è in porta o palla al piede. Un portiere di spessore, uno come Peruzzi per dirne uno, nell’occasione di ieri esce e travolge tutti facendo sua la palla. Altro che colpo di nuca di Dezko. Altro che figuraccia. Lui no. Si fa fregare come un pollo. Troppo insicuro su quel pallone scodellato. Non certo un cross velenoso. Manda a vuoto tutti. Compresi i suoi compagni. Un colpo basso in un momento complicato. Per fortuna che il collega Pau Lopez fa peggio strappandogli la palma del peggiore in assoluto della gara. Strakosha non è nuovo a certe sbandate. Quest’anno una cosa simile l’aveva già fatta a settembre in Europa League contro il Cluj e con la nazionale albanese. Sulle palle alte fa tremare tutti. Anche nel secondo tempo respinge con i pugni un pallone a palombella trasformandolo in una occasione per la Roma. Ma non sparate al portiere. La Lazio non ne ha altri. Tra le due sfarfallate almeno un paio di interventi fondamentali per tenere in piedi una Lazio svagata.
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Il solito difetto, Strakosha ci casca di nuovo: quante uscite a vuoto
Il portiere albanese non è la prima volta che inciampa su una figuraccia simile. Non è proprio migliorato in questo fondamentale.
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