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Italia, Acerbi avverte : “Voglio andare all’Europeo ma non da comparsa”

Il difensore della Lazio, Francesco Acerbi, ha parlato dal ritiro dell'Italia a Coverciano in vista delle gare con Grecia e Liechtenstein

redazionecittaceleste

ROMA - Il difensore della Lazio, Francesco Acerbi, ha parlato dal ritiro dell'Italia a Coverciano. Queste le sue parole : "Siamo contenti di giocare a Roma, speriamo di fare una bellissima partita e di vincere, facendo divertire la gente. Vogliamo continuare la striscia consecutiva di vittorie, qualificandoci prima possibile all'Europeo. Per noi, per la città, per l'Italia: vogliamo chiudere il cerchio. Giocare nel nostro stadio sarà emozionante, è una cosa molto bella: speriamo anche di fare una grandissima partita e di vincere".

Sulle possibilità di scendere in campo:"Mi preparo sempre, mi tengo pronto, decide il mister. Mancano giorni, mi tengo pronto come sempre. Dopo la malattia ho sempre fatto ottime stagioni, buone stagioni: sto passando un buon momento, non mi siedo mai e cerco sempre di migliorarmi ma coi piedi per terra, con umiltà. E' un'ottima stagione ma non c'è un punto, solo un continuo di migliorarmi".

Sulla visita al Bambin Gesù: "I bambini danno sempre una grande energia, hanno una forza che noi non abbiamo. Vedere questi bambini, aggrappati alla vita, non è facile: cerchi di dargli un sorriso, di dargli qualcosa. Per loro, siamo un riferimento e fai del bene".

Sulla chance che gli ha dato il ct Mancini: "Con Conte ho fatto tutto fino all'inizio dell'Europeo, poi lui ha scelto altri e non sono andati. Voglio l'Europeo, poco ma sicuro: voglio andarci non solo da comparssa. Voglio dimostrare sul campo, con la Lazio e qui con mister Mancini, la mia voglia d'andare".

Sul modo di giocare della Nazionale: "Sì, il voler spingere, il tener palla, il voler attaccare. Rappresentare poi gli italiani è un orgoglio, essere qui è bello: cerchi sempre di mettere qualcosa in più per poter giocare e far bene con questa Nazionale, che è il punto massimo per un giocatore".

Italia vince solo con avversari deboli? : "Vincere non è mai facile, non ti alleni insieme. Non è mai, mai facile: sulla carta, ovvio, potremmo essere superiori ma bisogna dimostrarlo sul campo. Una volta vinci col caso, due, ma così vuol dire che hai gruppo e giocatori validi".

Sul momento della Lazio: "A differenza della Roma, pochi cambi: stesso mister, stessi giocatori, pochi cambi. I problemi sono gli stessi: giochiamo bene, creiamo tanto, perdiamo gare che non dovremmo perdere. Ci manca quel gradino che ci porta a fare quel salto di qualità che ora non c'è. Abbiamo grandi giocatori, ci manca la voglia di portare a casa il risultato, quella determinazione che contraddistingue le squadre, dalle top a quelle appena inferiori. Con cattiveria e voglia di raggiungere obiettivi, con la voglia di vincere o anche di pareggiare, non puoi prendere due gol dopo aver dominato. Una squadra come la nostra non può".

Su Belotti e Immobile: "Sono due grandi attaccanti, per certi versi anche simili. Ciro è più di movimento, ha la grande capacità di smarcarsi in difesa, si allarga per poi puntare, ha un grande strappo in velocità e davanti al portiere è letale. Ha una facilità di smarcarsi che pochi hanno, i gol fatti lo dimostrano. E' un lottatore. Belotti ha grande gamba, fisico, non molla mai, cerca sempre di crearsi la possibilità di far gol. Sono due di movimento, non sono statici: per un difensore è più facile marcare uno anche fortissimo ma statico che due ragazzi capaci di attaccare la profondità e di smarcarsi bene come loro".

Su cosa ha portato Mancini"Siamo un gruppo giovane ma forte, serio. Il mister ha portato idee e serenità che valorizzano le qualità dei giocatori in campo. Giochiamo in attacco, ci divertiamo, andiamo a prenderla alta. Mancini ci valorizza e noi ci divertiamo".