ROMA - Luigi detto "Gigi" Di Biagio, attuale commissario tecnico dell'Italia Under 21, si è espresso sul proprio rapporto con il ct della Nazionale maggiore, Roberto Mancini e non solo.
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Italia, Di Biagio: “Io e Mancini siamo in sintonia. La Nazionale è in crescita”
Le parole del tecnico dell'Under 21 dell'Italia, prossimo all'Europeo casalingo in estate
In un'intervista rilasciata per La Gazzetta dello Sport l'ex centrocampista ha parlato anche della sua breve esperienza di traghettatore tra la gestione Ventura e quella nuova, appunto, di Mancini. Ecco quali sono state le sue parole: "Mi piace pensare che quelle due amichevoli di marzo siano state il primo passo di una ripartenza, poi continuata con Mancini. Mi fu rimproverato di non aver cambiato tanto, ma non potevo fare rivoluzioni: mancavano dei giocatori e le avversarie erano Argentina e Inghilterra. E comunque feci giocare Pellegrini titolare a Wembley, e Chiesa e Cutrone li ho fatti esordire io. Balotelli? Grande giocatore, se sta bene fisicamente. Stava bene, ma in quel momento in cima alle mie gerarchie c’erano Immobile, Belotti e Cutrone a ridosso: sarebbe stato riduttivo, quasi irrispettoso, convocarlo".
Su Mancini: "Io e Mancini? Si può dire che essere in sintonia è importante per il calcio italiano. Il mio dovere è consegnare a Roberto il nostro lavoro, e nostro vuol dire di tutto il gruppo coordinato da Viscidi. L’80-90% dei giocatori oggi in Nazionale sono transitati dalle giovanili: il lavoro degli anni passati è stato corretto. Non ci siamo mai detti: dobbiamo giocare con lo stesso 4-3-3. Però ci siamo detti che nelle nostre nazionali gioca chi sa giocare a calcio, chi in campo sa cambiare posizione, chi ha il coraggio di andare a occupare sempre la metà campo avversaria. Questo conta molto più del sistema di gioco".
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