ROMA - Un 2-0 contro la Grecia all'Olimpico regala la qualificazione all'Italia di Roberto Mancini. Jorginho su rigore e Bernardeschi suggellano il successo che vuol dire qualificazione a Euro 2020. Il Ct della nazionale italiana ha parlato dopo la partita in conferenza stampa. Queste le sue parole:
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Italia, Mancini: “Non siamo distanti dalle big europee”
Il tecnico della nazionale italiana Roberto Mancini ha parlato in conferenza stampa dopo il successo contro la Grecia
Inizia la conferenza stampa di Mancini. "Tutte le partite sono difficili, soprattutto se una squadra si mette troppo dietro e non vuole farti giocare. Nel primo tempo abbiamo forzato un po’ troppo, poi la voglia di fare bene all’Olimpico… secondo tempo molto meglio”.
Non ci sono stati problemi finora. "Abbiamo sempre vinto, ahahah. Mi sono trovato bene con tutti, sia con il Commissario Fabbricini, sia con Gravina. Fortunatamente abbiamo creato una squadra in non molto tempo, non è così semplice. Per questo devo ringraziare i giocatori, sono stati bravi a trovare il giusto feeling fra di loro. Molto merito ai ragazzi".
Che meriti ti riconosci? "Ho cercato di fare credere ai giocatori le loro qualità, quando tutti pensavano e dicevano che non c'erano giocatori, senza qualità. Alle volte bisogna aspettare un pochino. Non c'è il fuoriclasse assoluto, ma è una squadra che lotta e gioca, che deve migliorare. Però tutti i gironi sono così, Norvegia-Spagna è finita 1-1, Turchia-Francia 2-0. Tutte sono difficili".
Buffon e De Rossi avranno spazio? "Sono gli ultimi due calciatori che giocano ancora, del 2006. Ci avevamo pensato a Torino, la terza amichevole dell'anno scorso, contro l'Olanda. Poi stavamo pensando a Daniele, è un po' difficile chiamarlo. Ci farebbe piacere".
Cosa dovete migliorare? "Quando le squadre sono molto chiuse non dobbiamo forzare il gioco. All'Europeo trovi squadre che giocano, e quando si scoprono per noi è meglio. Nel secondo tempo abbiamo fatto benissimo, molto possesso palla, ma dobbiamo trovare soluzioni giuste. Bernardeschi? Può dare di più, non può accontentarsi di un gol. A prescindere il ruolo".
Come sta Chiesa? "Ha sentito una fitta da 20-25 minuti. Probabilmente torna a casa, così come D'Ambrosio".
Un aggettivo per questa Nazionale? "Cerca di creare sempre gioco, rischiando anche di perdere la palla e prendere contropiede. A me sta bene, preferisco che aspettare. È una squadra che ha voglia, che non molla, nelle difficoltà ha sempre cercato di attaccare fino alla fine. La squadra è migliorabile, abbiamo un anno per farlo".
Nelle amichevoli che squadre affronterete? "Se ne troviamo forti è molto meglio, poi se dobbiamo andare in Qatar... ci andiamo perché c'è la possibilità".
Cosa dice ai tifosi, così entusiasti? "Uno si deve godere il momento, non abbiamo vinto niente ma siamo qualificati con tre turni di anticipo. Dobbiamo essere felici, la squadra gioca a calcio, penso che l'Italia debba lavorare molto per migliorare. Poi non è molto distante dalle più forti".
Che emozione sta provando? "Sono molto orgoglioso, perché non c'era una situazione bella. Però questo è il calcio, sono felice di avere dato una mano".
Le piacerebbe uno stadio all'inglese? "Intanto ringraziamo il pubblico di Roma, sono venuti in tanti. Poi non so se in Italia si può fare, tipo un Wembley italiano. La Nazionale è di tutta Italia, magari è giusto andare in stadi dove è difficile e non hanno grande calcio. Ci piace avere lo stadio pieno".
C'è qualche giovane sul taccuino, al di là di Tonali? "Prima dobbiamo finire bene il girone, sarà fondamentale per il sorteggio, essere teste di serie è importante. Poi ci saranno dei ragazzi che debutteranno, che vogliamo vedere. I nomi sono quelli, Tonali non ha debuttato, Castrovilli, Di Lorenzo. Questi qui, non possiamo chiamarli tutti insieme".
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