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Lazio, Ciro mancino: Immobile rischia l’addio a record e scarpa d’oro

Notizie Lazio - La coccarda della Coppa Italia resta alla Lazio

Ieri si è allenato da solo a Formello, era amareggiato, poi però la sera ha assicurato: "Di fronte a quello che sta succedendo, viene tutto in secondo piano".

redazionecittaceleste

di Alberto Abbate

ROMA - E' un Ciro mancino. Proprio adesso che aveva superato persino se stesso, convinto il ct Mancini e ogni altro scettico. Fermo il campionato, su cui pende un blocco definitivo, col rischio di non disputare nemmeno l'Europeo, c'è pure la gloria personale d'Immobile a repentaglio. Lui ha sempre pensato al bene collettivo della Lazio, ma è bruttissimo questo scherzo del destino. Il Coronavirus può spezzare il sogno Scudetto, ma non vale meno quello di Ciro. Ieri era amareggiato a Formello, quando è stata comunicata alla squadra la scelta d'interrompere almeno sino a domenica le sedute d'allenamento. Poi la sera però nella diretta Instagram ha mostrato il solito sorriso: “Sono tutte giuste le scelte del Governo. Ho paura di quello che sta succedendo, di fronte a problematiche così importanti passa in secondo piano il campionato e ogni altro obiettivo. Torneremo più forti di prima, speriamo di uscirne al più presto”. Già, viene prima la salute del calcio, anche se Immobile non vuole perdere la sua stagione record. E non solo. Inzaghi, d'accordo con lo staff medico e Lotito, ha sciolto le righe dando i compiti a casa per il gruppo (mantenimento fisico), ma ieri il bomber partenopeo è rimasto ad allenarsi da solo col preparatore Ripert nel centro sportivo. Doveva scrollarsi la rabbia di dosso. Se la Serie A dovesse interrompersi per sempre adesso, Ciro si laureerebbe comunque capocannoniere italiano davanti a Cristiano Ronaldo (21) e Romelu Lukaku (17), ma non avrebbe la possibilità di battere il primato d'Higuain (36 reti) storico: “Se dovessi riuscire a farlo, potrei radermi a zero”. Avrà tempo (“Penso di chiudere la carriera alla Lazio”) per scalare le classifiche di prolificità (con 116 gol è a -6 da Chinaglia al terzo posto) della Lazio, ma non potrà più competere per l'ambitissima scarpa d'oro.

SCARPA D'ORO

Oggi Immobile è il primo indiscusso. Le 27 reti in campionato gli garantiscono 54 punti nel conteggio europeo. Lewandovski, a quota 50, gli sta dietro, Ciro però in questo mese avrebbe potuto approfittare a suon di gol del suo infortunio. Invece no. C'è persino la possibilità che gli altri inseguitori (Werner del Lipsia e Haaland a 42, Messi e Mbappé a 36) accorcino il distacco, così non è giusto. La Uefa dovrebbe fare qualcosa anche su questo, senza aspettare che sia il terribile Coronavirus (e l'eventuale blocco delle altre leghe) a garantire un trattamento equo. Anche se la speranza di tutti è che passi questo buio e anche l'Italia possa riprendere il suo campionato. Ciro ha illuminato quello della Lazio portandola sino al secondo/primo posto, dalla sfida d'andata con l'Atalanta (doppietta e assist per Correa) aveva fatto in modo che non esistesse mai più un ko. Ora è saltato l'appuntamento (il rinvio del 15 marzo) di ritorno.

CHAMPIONS

Con 14 punti di vantaggio, a Bergamo non sarebbe stato più proprio uno scontro diretto. Per questo la Lazio sembra comuque certa d'andare in Champions, qualunque sia il criterio stabilito in caso di stop definitivo del campionato. In quel caso Ciro avrebbe un clamoroso scatto consolatorio, almeno a livello economico. Il rinnovo firmato nell’ottobre del 2018 prevede una clausola nel contratto: il bonus individuale si trasformerà in parte fissa, arriverà a quasi 4 milioni il suo ingaggio con la Lazio posizionata tra le prime quattro del campionato. Sarebbe in pratica un adeguamento (sino al 2024) conquistato sul campo. Immobile rischia insomma di perdere la scarpa, ma non lo stipendio d'oro.

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