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Lazio, ecco l’esordio del vecchio Reina in Champions

Reina nel post Lazio - Bayern

Era il 7 dicembre 2000, aveva 18 anni e una testa piena di capelli, si ritrovò titolare del Barcellona al Camp Nou 5 giorni dopo aver vestito il blaugrana per la prima volta

redazionecittaceleste

ROMA - Vent’anni in Europa, dal Bruges al Bruges. Pepe Reina potrebbe giocare domani sera contro la stessa squadra che affrontò al suo esordio nelle coppe. Era il 7 dicembre 2000, aveva 18 anni e una testa piena di capelli, si ritrovò titolare del Barcellona al Camp Nou 5 giorni dopo aver vestito il blaugrana per la prima volta nella Liga sostituendo (contro il Celta) l’infortunato Dutruel. Tra i suoi compagni di squadra c’era Guardiola; l’1-0 su rigore lo segnò Rivaldo, Pallone d’Oro in carica; il Barça – che aveva vinto 2-0 all’andata in quei sedicesimi Uefa – passò il turno nonostante l’1-1 subìto da Reina, tradito da un disimpegno sbagliato di Abelardo e Petit. A 15’ dalla fine nel Bruges entrò Clement, l’attuale allenatore dei belgi. Strakosha, che domani dovrebbe lasciare il posto a Pepe, aveva 5 anni e viveva in Grecia dove giocava il papà portiere, Luis Alberto ne aveva 8, Immobile 10. La Lazio, in quel dicembre 2000, aveva lo scudetto sul petto e, come oggi, era in Champions. Sono passati vent’anni, Reina ha giocato 171 partite ed è al 4° posto, nelle coppe europee, davanti a Maldini (168) e Buffon (166) e a due passi dal podio: davanti sono rimasti Casillas a 186, Cristiano Ronaldo a 178 e il suo vecchio compagno Xavi a 173. Nella vera Champions ne ha disputate 69, appena una in meno di tutti (!) gli altri laziali, che l’hanno superato giocando in 16 nella coppa più prestigiosa – di cui 11 per la prima volta – contro il Borussia. Preliminari compresi Reina è a quota 81, esattamente al 100° posto di sempre; a 82 raggiungerebbe due fenomeni come Zidane ed Eto’o. Quella della Lazio sarà la sesta maglia che vestirà in Europa, dopo 11 partite con il Barça, 38 con il Villarreal, 84 con il Liverpool, 32 col Napoli e 6 col Milan. Vinse la Supercoppa 2005 con il Liverpool (3-1 al Cska Mosca deciso da una doppietta del futuro laziale Cissé) e lo trascinò all’ultimo atto di Champions del 2007, parando i rigori dopo i 120’ di Robben e Geremi del Chelsea. In finale si arrese a un attaccante del Milan che prima deviò fortunosamente una punizione di Pirlo e poi lo dribblò per il raddoppio. Si chiamava Pippo Inzaghi. Fratello del suo attuale allenatore.

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