ROMA - Altra stangata in casa Lazio. Arriva un esposto per il responsabile medico del club capitolino, il dott. Ivo Pulcini, e a farla è stato il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori). Ecco il comunicato che spiega la segnalazione alla Procura da parte dell'associazione.
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Lazio, il Codacons presenta un esposto nei confronti del dottor Pulcini
Ecco il comunicato ufficiale del Codacons
"Il Codacons ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, nonché all’Antitrust e all’Agcom, in merito alle dichiarazioni rilasciate dal Dott. Ivo Pulcini, responsabile della sanità della squadra di calcio SS Lazio, in merito all’attendibilità dei test diagnostici sierologici Covid 19 ad immunofluorescenza.
L’iniziativa del Codacons prende le mosse dall’approssimarsi della data di ripresa del campionato di calcio italiano, sospeso a causa dell’emergenza Covid-19, e dalle indicazioni fornite dalle autorità sanitarie per consentire la ripresa di attività sportive e allenamenti.
In particolare sembrerebbe che il 13 maggio scorso, nel corso di una trasmissione radiofonica, il Dott. Ivo Pulcini abbia affermato che per la corretta ripresa del campionato calcistico sarebbe sufficiente la semplice effettuazione del “test immunologico a IMMUNOFLUORESCENZA”, che fornirebbe risposta in 8 minuti e garantirebbe una validità del 97%. Inoltre, sempre durante il suddetto intervento radiofonico, il professionista avrebbe suggerito di acquistare tale macchinario di rilevazione di dati per test diagnostico, tra l’altro pubblicizzato dallo stesso come “non molto costoso” e appositamente testato presso un centro sanitario della Fifa.
Tali affermazioni, tuttavia, non sembrerebbero rispondenti alla realtà e contrasterebbero con i dati scientifici riconosciuti attualmente a livello mondiale – spiega il Codacons – Infatti deve considerarsi che i risultati dei test sierologici a immunofluorescenza potrebbero non essere attendibili, e gli stessi esperti hanno più volte sostenuto come tali test non diano certezze sull’assenza della malattia poiché non può escludersi la positività al Covid-19 pur in caso di test negativo. Anche per tali motivazioni, il Comitato Tecnico Scientifico per il Coronavirus, in una sua nota del 18 marzo scorso, ha invitato a non utilizzare tali metodi analitici in quanto attualmente ancora in validazione e pertanto non attendibili.
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