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Lazio, Inzaghi come Eriksson: sotto l’albero il rinnovo

Notizie Lazio: Inzaghi come Eriksson

Vent'anni dopo è un passo dagli ottavi di Champions

redazionecittaceleste

ROMA - L’Allievo eguaglia ancora il Maestro. E mette la freccia per l’ennesimo sorpasso, dopo il campionato, stavolta anche in Champions. Come Eriksson vent’anni fa sulla panchina laziale, pure Simone alla prima esperienza nell’Europa che conta è riuscito a mettere in fila una striscia di quattro risultati utili consecutivi. E con un piede agli ottavi di finale. Niente male davvero per un debuttante nella manifestazione più importante tra le big d’Europa. Non solo bomber Ciro o il Mago Luis Alberto, tra le stelle spicca pure il nome di Simone Inzaghi. E’ giusto che anche lui si goda il successo e salga alla ribalta per quello che sta facendo vedere la Lazio in questa Champions. Un successo meritato quello dell’allenatore biancoceleste che quasi non sorprende, considerando la base e l’esperienza accumulata negli ultimi quattro anni e mezzo. Un prestigioso traguardo nato grazie al lavoro meticoloso, ad una preparazione enorme di tutti gli avversari, alla strategia e saggezza tattica messa in campo in queste prime quattro partite. La più bella e dirompente resta la prima, quella col Borussia Dortmund, ma le altre, con tutte le difficoltà legate agli infortuni e ai tamponi, hanno messo in evidenza la forza, la qualità e la struttura messa in piedi con maestria dal tecnico laziale.

ASTRO NASCENTE

Lui, Simone, mette sempre sul piedistallo i suoi “ragazzi”, perché dice spesso che “senza di loro io conto poco”. E anche questo è il segnale del grande condottiero, di un allenatore umile, mai spocchioso, che ha il pregio non solo di studiare ogni singola partita e avversario con piglio maniacale, ma anche e soprattutto di parlare con i suoi giocatori e creare un rapporto basato sulla fiducia. Per lui Immobile, Luis Alberto, Acerbi e tutti gli altri farebbero qualsiasi cosa. Un legame forte che ogni giorno che passa non fa che aumentare. Per Inzaghi sono tutti importanti, dai suoi leader fino a quelli che vanno spesso in panchina ma che appena chiamati in causa entrano e danno tutto come se giocassero una finale di coppa del mondo. E’ questo il vero segreto della Lazio di Inzaghi. E non è un caso che l’allenatore, tra Champions e campionato, abbia utilizzato tutta la rosa. E’ l’unico ad esserci riuscito. Anche questo un pregio, ovvero far sentire tutti importanti e sullo stesso livello. “Ho sempre creduto in questa squadra e ci crederò sempre, potremmo fare grandi cose, ne sono convinto io e ne sono convinti anche loro”, il leitmotiv dell’allenatore della Lazio.

PRIMATO E RINNOVO

In pochi credevano in questa squadra, non Inzaghi che era convinto di fare bene sia in campionato, sia in Champions. Adesso, al di là delle dichiarazioni di pensare all’Udinese, Simone, talmente sicuro della forza e maturità raggiunta dalla sua squadra, è convinto di andare a Dortmund e vincere per arrivare primo nel girone. “E’ difficile, ma ce la possiamo giocare”, dice con tono fiero. Pure in campionato è sicuro che arriverà alla doppia sfida con Napoli e Milan con una classifica ben diversa da quella attuale. Poi sotto l’albero di Natale, sperando di rivedere Peruzzi al suo fianco, Lotito gli farò trovare il regalo più bello. Quel rinnovo di contratto meritato, in modo da riprendere la cavalcata verso il successo.

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