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Lazio, Tare: “Spadafora contro il calcio. Le big prendano posizione”

Lazio: DS igli Tare

Le dichiarazioni del direttore sportivo della Lazio, Igli Tare

redazionecittaceleste

ROMA - Dopo Marco Parolo, anche il direttore sportivo della Lazio si è fatto sentire sulle decisioni del Governo. Ecco come Igli Tare ha tuonato implorando anche una presa di posizione del sistema calcio per evitare il tracollo. Queste le sue dichiarazioni a Lazio Style Radio:

Sulle parole del Premier Conte...

"Siamo rimasti tutti sorpresi. Finora abbiamo rispettato tutte le decisioni del Governo. Era ovvio che il 4 maggio dovesse essere un punto di partenza per tutti nel rispetto delle regole, invece le decisioni prese ti fanno sentire anche un po' discriminato..."

Su quelle del ministro dello Sport, Spadafora...

"Il ministro dello Sport dice che dobbiamo pensare alla salute dei calciatori, però allo stesso tempo vengono mandati i calciatori ad allenarsi in mezzo alla gente nei parchi anziché nei centri sportivi con le dovute distanze e strutture per tutelarli maggiormente. Una squadra professionistica non è mai stata ferma così tanto. Se il ministro Spadafora dice di voler aiutare il calcio le sue azioni e decisioni dicono tutt'altro. Dobbiamo continuare ad essere attenti dando atto ai sacrifici di medici e infermieri, ma il Dpcm mostra che qualcosa non quadra".

Sull'importanza della ripartenza...

"Il calcio è un fattore sociale importante per il Paese. Noi stiamo cercando di avere la possibilità di svolgere il campionato nel rispetto delle regole. Non ci sentiamo penalizzati per la corsa scudetto, anche perché mancano 12 partite. Abbiamo bisogno di finire il campionato per il bene del sistema calcistico italiano. In Germania tutti hanno preso una posizione netta per la ripresa per evitare il crollo del sistema. Qui stiamo anche peggio, eppure qui nessuno, neanche dei club più importanti come Juve, Inter e Milan prende posizione, e non capisco perché".

Sui protocolli...

"Sui protocolli non c'è dubbio. Sono state prese delle misure da rispettare e noi ne siamo consapevoli".