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Lippi: “Si riparta dalla 26esima giornata per arrivare fino alla fine”

Queste le dichiarazioni del ct vincitore del Mondiale del 2006 con l'Italia, Marcello Lippi

redazionecittaceleste

ROMA - Una carriera ornata da tanti successi, ma su tutti la vittoria del Mondiale 2006 con l'Italia. Marcello Lippi sarà per sempre ricordato così, nella notte di Berlino nella gioia di tutto il Bel Paese per il quarto campionato mondiale di calcio vinto nella storia della Nazionale Italiana. Intanto il tecnico toscano è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport. Tra le varie tematiche toccate ha parlato della ripartenza ed ha anche pubblicizzato un suo fedelissimo. Ecco le sue parole: "Se Cannavaro è pronto per una panchina in Italia? Ma sì che è pronto. Prontissimo. Ha saggezza, esperienza e sa coinvolgere le persone che lavorano con lui".

Lei quando ripartirebbe con il calcio?

"Soltanto quando saremo a contagi zero. Non importa se a porte aperte o chiuse: non è questo il problema. Il problema è che impossibile non succeda qualcosa se una squadra, una cinquantina di persone in tutto, viaggia e incontra camerieri, cuochi, autisti...Solo quando questa guerra sarà vinta dovremo ripartire. E dalla 26a giornata. Niente playoff o altre formule, per carità. Dodici giornate. Non è giusto che chi ha fatto sei mesi eccezionali debba giocarsi tutto in due partite, e lo stesso per chi sta lottando per la retrocessione. Campionato e coppe: non si comincia la nuova stagione prima di aver finito questa. La prossima partirà più tardi, avrà qualche turno infrasettimanale. Non importa. E non è soltanto questione di campo...".

Perché?

"S’immagina che cosa accadrebbe con un’assegnazione straordinaria? Tra reclami, ricorsi, avvocati, tribunali...non ne usciremmo più».

Fin qui un bel campionato.