ROMA - Una promessa valida come un solenne giuramento: "Sono un po' ferito ma non ancora morto. Mi rialzerò e combatterò ancora". Jordan Lukaku è tornato, e lo ha fatto a modo suo. Con un assist vincente dalla sinistra. I ricordi di quella galoppata che valse la Supercoppa Italiana sembrano lontani, ma forse nemmeno troppo. Dopo aver sofferto per più di un anno, Lukaku è già tornato ad essere la freccia in più nell'arco di Simone Inzaghi. Il belga ha commentato su Instagram il suo ritorno in campo: "Molto contento per la vittoria di ieri e per essere tornato in campo". Non ci riusciva da mesi, sogna il ritorno da inizio anno. Domenica ha Firenze è entrato ed è stato decisivo. Prima col corpo, poi col cross splendido sulla testa d'Immobile per il raddoppio. Era ora che Lukaku consacrasse il ritorno.
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Lukaku-Lazzari, la rivincita degli esterni
Fra Glasgow e Firenze due gare pazzesche sulle fasce. I terzini sono tornati decisivi
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Jordan spicca sugli altri in una sola statistica - quella dei cross effettuati - ma risulta altrettanto decisivo: un traversone, un assist per il gol. Acerbi è il laziale che ha completato più passaggi (73 su 78, precisione del 93,6 %) e recuperato più palloni (13). Mentre Leiva si è distinto per occasioni da gol create (2 come Lukaku), duelli totali vinti (9) e tackle (5). Radu ha effettuato più disimpegni di tutti (4), ma Milinkovic lo supera per numero di anticipi (4), duelli aerei vinti (5) e velocità media (7.9 km/h). Infine Lazzari è colui che ha realizzato lo scatto più veloce (34.24 km/h).
DESTRA
Già finalmente anche Lazzari ritrovato. Nelle ultime due gare a un ritmo forsennato. A sbloccare la gara del Celtic Park una ripartenza in contropiede veloce condotta da Caicedo e Correa e conclusa dall'ex Spal al 40esimo minuto di gioco. Per l'esterno biancoceleste giovedì era il primo gol con la maglia della Lazio, nonché anche il primo in una competizione europea della sua carriera. Peccato che la sua rete alla fine non fosse servita a nulla. La Lazio era andata in vantaggio, ma subito la doppia beffa nella ripresa. Aveva traballato come sempre tutta la difesa. E pensare che Lazzari aveva dato altre due palle perfette per chiudere la gara a Milinkovic e Parolo, alla fine era svanita la sua serata di gloria. A Firenze però ha continuato a correre e sfrecciare sulla fascia, soltanto un clamoroso rigore non concesso da Guida non gli ha fatto bissare una splendida serata. Ma Lazzari è tornato a fare il trenino a destra.
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