Di Giovanni Manco
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Questa Lazio non conosce tabù, sfatato anche lo spauracchio Marassi
La Lazio infrange anche il tabù Marassi
ROMA - Comunque vada, è stata la stagione dei record e dei tabù. Simone Inzaghi ha costruito una Lazio forte e consapevole di sé, modificata e migliorata dai difetti che si è portata appresso per anni come la scarsa attitudine mentale e la fragilità emotiva. La coazione a ripetere è finita, ora è tutta un'altra musica, ad una rosa fortissima e migliorata si è unita una fortezza psicologia mai vista prima, questa Lazio è consapevole di sé stessa ed è capace di soffrire e vincere. I tanti risultati ribaltati, ed i successi arrivati al fotofinish ne sono un esempio lapalissiano.
LA STAGIONE DEI TABU' - I tabù, gli spauracchi, le maledizioni, sono tutte cose infrante e distrutte con scioltezza e semplicità. La realtà, forse, è che quando una squadra ha il vento in poppa ed ha fiducia non c'è maledizione che tenga. La vittoria di ieri a Marassi è solo l'ultima di una serie di imprese - targate Simone Inzaghi - che la Lazio è riuscita a centrare in contrarietà con la tendenza storica. La storia, infatti, dice che contro il Genoa sono stati inanellati solamente 6 punti negli ultimi 9 anni, con una Lazio uscita da Marassi spesso beffata e con le ossa rotte.
MILAN E JUVENTUS - Ma il Genoa è solo l'ultima di tante gesta, dicevamo. In ordine di tempo la Lazio è riuscita prima a spezzare la maledizione San Siro: la vittoria contro il Milan di tre mesi fa, a Milano, non arrivava da ben 30 anni, da quando Paolo Maldini fece harakiri con uno sciagurato autogol. Poi è stata la volta della vittoria sulla Juventus dello scorso 5 dicembre, un successo sui bianconeri che all'Olimpico non si vedeva dal 2003: Corradi e Fiore si imposero sull'allora squadra di Lippi.
Lì dove osano le Aquile non esistono tabù. Esiste solo il coraggio e la voglia di vincere. La Lazio ora lo sa, finalmente.
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