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Serie A nel caos: il governo si divide sul calcio

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Ancora nubi e dubbi sul futuro del calcio

redazionecittaceleste

ROMA - La quadra è ancora lungi dall'essere trovata, aleggiano nubi e dubbi sul futuro della Serie A, ancora in bilico tra ripresa e sospensione del campionato 2019/2020. Sembrava non ci fossero più dubbi circa il fatto che si sarebbe portata a termine la stagione, ma nelle ultime ore qualcosa pare essere cambiato come si evince dalle parole del Ministro dello Sport Spadafora: "Vedo sempre più stretto il sentiero della ripresa, i club pensino ad un piano B". Così come quelle del Viceministro della Salute Sileri: "Tornare a giocare è un'ipotesi inverosimile".

GOVERNO SPACCATO - Ma c'è anche una parte del governo che lavora per la ripresa, il Ministro per gli Affari Regionali - Francesco Boccia - spinge per la ripresa e dichiara: "Sulla ripresa del calcio bisogna rivedere il decreto". L'ago della bilancia sarà il Premier, Giuseppe Conte assumerà la responsabilità di scelte politiche sulla scorta dei pareri forniti dai comitati tecnico-scientifici.

LA POSIZIONE DEI CLUB - Le squadre hanno già chiarito la loro posizione di voler tornare in campo quanto prima possibile, sono 18 su 20 i club favorevoli: contrari solamente Torino e Brescia ma i presidenti confidano di recuperare anche il loro consenso. Gabriele Gravina - presidente della Figc - è schierato sul fronte della ripresa e minaccia di non firmare nessun documento che sancisca la fine del campionato. E quindi, il suo annullamento.