ROMA - Tre ore in Procura ad Avellino. Da persona informata sui fatti, Lotito passa al contrattacco. Non vedeva l’ora d’essere convocato, non gli era piaciuto come la scorsa settimana il suo responsabile Pulcini era stato messo sotto torchio. Ieri in macchina con la scorta è arrivato un’ora prima all’audizione fissata alle 14.30 col pm D’Onofrio. Da testimone, ovviamente, senza avvocato. L’indagato al momento è solo Taccone, il proprietario dello studio Futura Diagnostica a cui la Lazio affida l’analisi dei propri tamponi ormai da maggio: «Perché proprio ad Avellino? All’epoca non ci stava nessun altro laboratorio privato convenzionato nella Regione Lazio», ribadisce agli inquirenti Lotito. Che chiarisce anche date di allenamenti di giocatori, comunicazioni all’Asl, mail e carte sequestrate a Formello. Prima di far partire il suo sermone spontaneo: «Qualcuno mi vuole incastrare e voi state cadendo come a Napoli nel tranello». Non è la prima volta, già con la telefonata registrata da Iodice era successo. E ormai Lotito è convinto che, contro di lui, ci sia un “complotto” guidato dai suoi “nemici” in Lega e Figc con a capo Cairo. Questo però non interessa alla Procura, che mira a scovare qualche eventuale broglio concordato, nonostante i 95 tamponi riprocessati abbiano riabilitato la Lazio, con il solo Strakosha positivo. Nella perizia in realtà ci sono anche altre 18 divergenze rispetto agli esami di Futura Diagnostica, ma non sarebbe interessato nessun altro giocatore (si parla di familiari, Tare e lo staff tecnico), secondo quanto emerso. E oltretutto ieri l’avvocato Massaro ha depositato tre pagine di osservazioni della consulente sul metodo utilizzato (a 96 ore e a 40 cicli di amplificazione rispetto ai 30 del laboratorio) dalla dottoressa Landi al Moscati d’Avellino.
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CASO IN PORTA
Come vi avevamo anticipato, il vero caso rimane Strakosha. Dopo più d’un mese, tornerà finalmente fra i pali domenica. Era già negativo al tampone prima dell’ultima trasferta, ma è rimasto a casa per ritrovare la miglior forma. Il suo nome però è ancora sulla bocca della procura Figc (per il suo allenamento pre-Zenit del 3 novembre) dopo l’alternanza di tamponi continua.
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