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È intervenuto ai microfoni dei canali ufficiali del club Raffaele Pinzani. Queste le parole del direttore sportivo della Lazio Women. “Abbiamo iniziato da dove avevamo chiuso lo scorso anno. Questo ci dà molta soddisfazione, poi il team manager mi ha fatto notare una cosa: nel 2025 abbiamo fatto ventuno partite e ne abbiamo vinte sedici, pareggiata una e perse quattro. Se si pensa che l’ultima del 2024 era una vittoria con il Milan… Era un percorso che ci eravamo prefissati, non era facile ma siamo in linea con quelle che erano le speranze della società a inizio percorso. È una Lazio diversa rispetto a quella dello scorso anno, più pragmatica. Lo scorso anno una gara come quella di Como forse non l’avremmo vinta. È un percorso di maturazione della squadra, merito anche per le ragazze che sono qui dallo scorso anno e hanno fatto inserire le nuove. Il campionato è difficile, abbiamo un po’ di defezioni e dovremo fronteggiarle.
Purtroppo abbiamo tante assenze, due o tre infortuni in rapida successione. Abbiamo recuperato Karczewska ma abbiamo perso Simonetti, che è molto importante. Gli esami hanno evidenziato una lesione minima, di primo grado. Ci auguriamo che nel giro di una ventina di giorni il mister possa riaverla a disposizione, ma siamo molto fiduciose su quelle che abbiamo nonostante una gara proibitiva.
Premesso il fatto che nella Lazio devono giocare ragazze orgogliose e onorate di portare la nostra maglia, al momento la situazione di Vernis rappresenta un problema. Ha deciso senza preavviso o permesso di assentarsi e partire. È una settimana che non è più con noi. Non ha fatto allenamenti, non ha risposto alla convocazione col Genoa. È un fatto grave, vedremo come fare a risolverlo. Ma di certo questo comportamento ha arrecato un danno tecnico notevole, si parla di una titolare sulla quale lavoravamo in maniera assidua per farla inserire in un ruolo determinante. E al momento non posso rimpiazzarla perché il mercato è chiuso. Vediamo come si risolverà nei prossimi giorni.
La multa per lo spogliatoio? È una totale mancanza di buon senso. Noi abbiamo una struttura che se dico all’avanguardia dico poco. Riceviamo sempre complimenti da tutti. Domenica le nostre ragazze, le avversarie e gli staff hanno fatto la doccia senza evidenziare problemi. Bastava che la cinquina arbitrale lo facesse presente. Mi sembra una strumentalizzazione, ma bastava avvertire e avremmo cambiato spogliatoio. Ce ne sono venti a disposizione, non siamo stati avvertiti. Non so perché si siano comportati così, sono ragazzi giovani. Noi dopo ogni gara regaliamo cinque maglie, una per ogni componente dello staff arbitrale, sia in casa che fuori. Si parla di 150-180 maglie l’anno e non mi risulta altre società lo facciano. È una forma di rispetto per chi viene arbitrare. Se c’è un problema lo risolviamo. Domenica scorsa alcuni componenti dello staff hanno fatto la doccia fredda a Como. Ma sono cose che possono succedere. Ora finché si ride va bene tutto, ma andiamo oltre.
Con due vittorie consecutive si lavora meglio, al netto degli infortuni. C’è serenità e convinzione nei nostri mezzi, pur rimanendo con i piedi saldi per terra. Dobbiamo affrontare queste partite con la determinazione di avere un obiettivo: non solo la salvezza, ma regalare alla società soddisfazioni in più. Ma ci vuole calma, si fa in fretta a cadere. Ma sono state due gare vinte con merito che ci danno la forza per prepararne una proibitiva. Ci auguriamo la Juve si stanchi molto domani sera in Champions League: hanno praticamente due squadre, è una società forte. Sarà bello confrontarci ancora dopo il risultato di qualche settimana fa, speriamo di ripeterla. Si stanno inserendo bene le nuove, vengono da società importanti e hanno voglia di imparare. Si sono rese conto di essere venute in una squadra in cui bisogna lottarsi il posto.
Le Bihan sta confermando quanto fatto lo scorso anno, ha avuto numeri importanti ed è una calciatrice internazionale. Non fa pesare la sua importanza all’interno del gruppo. Sapere che abbiamo tante nazionali che partiranno la prossima settimana è una soddisfazione per la società. Siamo soddisfatti del percorso, ma pensiamo alla gara della domenica. In una precedente intervista dissi che la Lazio Women è in un momento storico di grande ascesa. È una delle colonne più importanti: c’è coesione, le ragazze non vogliono andare via. E la società è sempre presente. Ciò che conta è che nonostante i mille impegni del presidente lui viene a vedere le partite. Il direttore Fabiani è costantemente al corrente di tutto e le ragazze lo apprezzano e lo sentono. Non so quante società possano dire di avere un presidente e un direttore sportivo generale sempre vicino. I punti si fanno anche così.
La Serie A? È evidente ci sia stato un livellamento verso l’alto. Il campionato della Samp e del Napoli dello scorso anno non credo lo rivedremo, sono cambiate e cresciute le squadre. Anche le neopromosse sono livellate verso l’alto. Sarà un campionato difficile, tutte possono vincere con tutte. La preparazione sarà determinante e noi abbiamo uno staff capitanato da mister Grassadonia che non lascia niente di intentato. Il mister fatica a dire un modulo tattico: per lui contano i principi. E su queste basi le ragazze devono essere in grado di fare tutto. Il Genoa ha giocato con noi diversamente da come aveva giocato l’ultima, non ce lo aspettavamo ma ci siamo riorganizzate e l’abbiamo vinta.
Il seguito dei tifosi? Io penso che gli Europei abbiano dato una spinta al movimento del calcio femminile. Vedo tantissime ragazzine che aspettano le ragazze fuori dagli stadi a fine partita. È un movimento in grande ascesa, non abbiamo ancora i mezzi finanziari per alzare ulteriormente il livello ed è una pecca che speriamo venga colmata in tempi brevi. Sarebbe un peccato far abortire un movimento così bello e lo dice una persona che viene dal calcio maschile.
Io non credevo di trovarmi così bene nel calcio femminile, ma anche perché sono alla Lazio. Sono un privilegiato a farlo in questa società, non posso dire che non tornerei mai nel maschile e a volte un po’ mi manca. Ma la professionalità di queste ragazze, della società, e il posto in cui lavoriamo fa sì che non si debba andare a cercare altro. Queste ragazze sono eccezionali, sono rimasto impressionato dalla professionalità e dallo spirito di sacrificio. E da questo punto di vista rimarrei ancora nel femminile. È un’angolatura diversa dello stesso sport, la comunicazione è importante e ti alleni anche a fare più cose”.
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