Nel corso di un'intervista rilasciata ai microfoni di Fanpage, Alessandro Orlandi, fondatore di Assist Women, ha parlato della crescita del movimento calcistico femminile italiano e non solo. L'agenzia, che tra le altre cura gli interessi di Elisabetta Oliviero, calciatrice della Lazio Women, è una delle realtà presenti in questa realtà fortemente in crescita. Orlandi, a circa due mesi dall'Europeo femminile in Svizzera in programma dal 2 al 27 luglio, si è espresso così sull'intero movimento: "Anno per anno la situazione sicuramente è in crescita, perché l’aumento dell'interesse verso il calcio femminile, permette un’evoluzione culturale e anche generazionale nel nostro paese, migliorando inoltre le strutture a disposizione degli atleti e del pubblico, generando così un favorevole meccanismo a catena.
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WOMEN | Orlandi: “Movimento in crescita anno dopo anno: è un’evoluzione culturale”
Aumentando gli interessi, cresce la visibilità e di conseguenza la credibilità del movimento, attraendo potenziali nuovi investitori e sponsorizzazioni anche dall’esterno. Salari? Sta avvenendo una crescita per le calciatrici, è normale che il pubblico medio ha negli occhi gli stipendi faraonici dei top player internazionali, allora la differenza salariale può essere davvero notevole. Ma nel momento in cui si parla della normalità, allora mi sento di sfatare questo tabù, poiché non c'è più una differenza così drastica. Per fare un esempio, tante giocatrici internazionali hanno introiti economici superiori a parecchi calciatori di Serie A, dati non solo dalla componente stipendio ma anche dall’utilizzo della propria immagine per iniziative mediatiche e pubblicitarie con le aziende.
Le calciatrici hanno sempre visto e vissuto il calcio maschile con rispetto e con ammirazione sportiva, quindi non c’è mai stata questa rivalità. Gli esempi o idoli di molte di loro sono proprio i calciatori stessi. Semmai la derisione e l’accanimento sono sempre avvenute all’opposto. Se pensiamo agli Stati Uniti dove la situazione è quasi contrapposta, nella quale il calcio femminile, è percepito come più importante e considerato rispetto a quello maschile, non dico di arrivare a tanto, ma di provare ad arrivare perlomeno a una parità di considerazione e soprattutto di rispetto. Quello è l'obiettivo, ovvero augurarci che l'Italia arriverà finalmente a quel giorno, soprattutto per un fattore culturale e legato alla crescita delle nuove generazioni, indipendentemente dalle cifre in ballo.
Dobbiamo continuare a crederci, ma già così, avremmo fatto un passo da giganti rispetto al passato. A 19 anni ho fondato Studio Assist e Partners, e dopo cinque anni, all'interno della stessa azienda, abbiamo aperto un'area dedicata al calcio femminile. Avevamo seguito l'evoluzione del movimento all'estero, la nostra visione arriva da lì. Oggi abbiamo diversificato la nostra attività ma creando qualcosa di nuovo in Italia. Il costante impegno e l'evoluzione del settore hanno portato, nel 2020, alla nascita di Assist Women, un'azienda dedicata soltanto alle atlete a 36o gradi.
La nostra filosofia?Bisogna lavorare con empatia focalizzandosi sull'interiorità della persona, partendo dai valori che ognuna ha dentro di sé. In questo lavoro è fondamentale la capacità di mettersi nei panni degli altri, lo sviluppo professionale di ognuna è una conseguenza della crescita personale. La soddisfazione più bella? Aver condiviso con queste ragazze tutta la carriera, da una situazione dilettantistica a palcoscenici internazionali. Sono storie che hanno spaccato i primi mattoncini di un muro fatto di diffidenza, ignoranza culturale e stereotipi".
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