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WOMEN | Pinzani: “In tante vogliono venire alla Lazio. L’obiettivo ora è…”

Pinzani
Le parole del direttore sportivo delle biancocelesti intervenuto ai microfoni dei canali ufficiali del club a fare il punto della situazione
Michele Cerrotta

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Seconda settimana di stop per la Lazio Women, che dopo la conclusione della regular season aspetta l'inizio di marzo per prendere parte alla Poule Salvezza della Serie A femminile. Per fare il punto sulla stagione quasi giunta alla sua conclusione è intervenuto ai microfoni dei canali ufficiali del club il ds delle biancocelesti Raffaele Pinzani. Queste le sue parole: “Mi ritengo molto soddisfatto del percorso di questa squadra dall’inizio della stagione. Siamo partite da neopromosse, abbiamo rinnovato in modo importante l’organico ed era ovvio un periodo di adattamento. Le prestazioni sono state sempre di alto livello, ma ci sono stati anche nostri errori. Se sbagli rigori decisivi volente o nolente la situazione la paghi.

Ma è un percorso in ascesa, al contrario sarei stato più preoccupato. Abbiamo fatto sei punti nel girone di andata e quattordici in quello di ritorno, è un percorso il secondo da terzo o quarto posto. Ancora non abbiamo fatto niente però, pur essendoci tolti belle soddisfazioni come nelle vittorie contro squadre importanti. Teniamo i piedi per terra, ora viene la fase delicata e determinante. Tutte le avversarie facevano la Serie A già l’anno scorso, alcuni organici sono fuori portata. Ma soprattutto nel girone di ritorno siamo stati in grado di competere e metterli sotto.

Non dimentico i quarti di finale di Coppa Italia con la Juve: meritavamo la semifinale. Sia qui che soprattutto là gli episodi sono stati determinanti. Il largo vantaggio sull’ultima in classifica non deve farci sedere, ma al contrario deve darci la forza di giocare con serenità. Vogliamo arrivare primi in questo mini torneo, dobbiamo fare risultati con ambizione. È il primo anno, si sta aprendo il ciclo nuovo, ma terminare bene la stagione consente anche di pensare alla prossima con un piglio diverso. Anche in tema mercato: non dimentico che a inizio stagione da neopromosse ci fosse scetticismo anche da parte di alcuni procuratori. Ora invece hanno già telefonato per il prossimo anno come femminile e come squadra.

Nel primo tempo con l’Inter ci hanno fatto una testa come un pallone, come noi alla Juve in Coppa Italia. Ma nel secondo tempo c’è stata una doppia reazione, la seconda è unica: questa squadra ha qualità e cuore, è forte internamente. E questo conta più di una vittoria, visto anche il risalto avuto. Gli errori vanno analizzati ovviamente, ma ci sono state cose straordinarie. Non solo i quatto gol di Martina Piemonte, ma anche chi l’ha aiutata e supportata. Benoit è entrata divinamente in squadra. Abbiamo le carte in regola per toglierci altre soddisfazioni.

La formula del torneo? Viviamo un’annata di riforma, normale ci siano anomalie. In una riunione a Coverciano con gli altri colleghi dissi che probabilmente la squadra che retrocederà non sarà molto salvaguardata. Dai un vantaggio straordinario alle tre che salgono: avrei fatto due promozioni dalla B e uno spareggio per la terza. Ma due andate e ritorno sarebbero state probabilmente troppe partite.

Le ragazze in nazionale danno molte soddisfazione. Non solo per le italiane, che potevano essere addirittura sette prima dell’infortunio di Mancuso. Ma ci sono anche ragazze di altre nazioni che hanno un ruolo determinante nelle loro nazionali. Noi siamo molto contenti quando vanno, io un po’ meno perché ogni tanto qualcuna torna acciaccata. Ma purtroppo le nazionali sono così, bisogna allertare tutto lo staff medico prima del rientro (ride, ndr). Le figurine? Sono appassionato di album Panini, li ho tutti da quando sono iniziati. Ho una collezione che custodisco gelosamente. L’apertura al femminile è un passo straordinario non solo per le ragazze stesse, ma anche perché io il calcio femminile prima non lo conoscevo.

Ogni tanto qualche botta di nostalgia mi prende e vado a vedere un quarto d’ora di Primavera o prima squadra, ma a oggi è un’esperienza straordinaria. Queste ragazze hanno davvero grande passione in quello che fanno pur non essendo al centro dell’attenzione come i colleghi maschi. E poi ti danno tanto a livello umano. È un campionato importante, tanti dirigenti come me si sono spostati dal maschile al femminile. Ho incontrato tanti allenatori che avevo trovato da avversari nel maschile. Oggi non ci sono più i direttori sportivi del maschile e del femminile, i due mondi si stanno fondendo come è giusto che sia. La mia a oggi è stata un’esperienza che rifarei.

C’è tanto di Grassadonia in tutto ciò, è una persona straordinaria come uomo e non è cosa da trascurare. È un allenatore preparatissimo, vive per la Lazio e per questo mestiere. Lo conoscevo e non ci avevo mai lavorato insieme. È un uomo vero, le ragazze lo seguono attentamente e lo vedi anche dal mercato. I movimenti fatti a gennaio sono stati fatti con fatica, nessuno voleva lasciare la Lazio. Qui è un paradiso, non aiuta le uscite ma sicuramente aiuta le entrate. La figura di Gianluca è importantissima. Io ho provato a fare del mio meglio e a mettermi a disposizione per le mie competenze soprattutto umane. Ce la sto mettendo tutta, ma devo molto ad Angelo Fabiani: è una persona straordinaria, un uomo da tenersi stretto”.