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Mancini: “Nessuna gerarchia. Pallone d’Oro? A Jorginho. Sulla Serie A…”

Roberto Mancini

Le parole del CT degli Azzurri alla prima conferenza stampa dopo la vittoria degli Europei: “Valutiamo tutti i giocatori”

redazionecittaceleste

Si è conclusa a Coverciano la conferenza stampa del CT della Nazionale Roberto Mancini, alle prime convocazioni dopo la vittoria degli Europei. Di seguito un estratto delle sue parole.

Post Europei

Siamo orgogliosi di aver fatto felici 60 milioni di italiani, ma nulla è cambiato. Possiamo ancora migliorare nei quattordici mesi da qui al Mondiale, a partire dalle partite di qualificazione che vanno affrontate con attenzione. Non credo di essere un traino per altri allenatori: bisogna giocare bene per divertire e divertirsi, poi ognuno gioca a modo suo e con le sue idee. Non credo neanche nell’appagamento: questi ragazzi giocano sempre al massimo, è sempre stata la nostra forza. È stata un’estate di impero straordinarie per l’Italia, comprese le Paralimpiadi, ma a me rimarranno sempre i cinquanta giorni insieme. Credo, vedendo le reazioni estere, che dopo l’Europeo ci vedranno tutti in modo differente. Una squadra forte deve sapere difendere, tenere palla e attaccare, non solo una delle tre cose.

Dispiace siano andati via tanti giocatori importanti dalla Serie A, in ogni caso penso che ogni squadra dovrebbe essere composta da un gruppo importante di giocatori italiani. Se a questi aggiungi stranieri forti diventa ottimo. Sono contento che Ricci abbia trovato una squadra, quando lo convocammo ci fece un’ottima impressione. Era un peccato fosse svincolato”.

 Mattarella riceve gli Azzurri

La nuova nazionale

Ci saranno ancora Vialli e Oriali, dovrebbero arrivare il primo mercoledì e il secondo stasera o domani. Vorrei riprendessimo da dove ci siamo lasciati, ma non abbiamo gerarchie. Ho ringraziato tutti i calciatori, anche chi ha fatto le qualificazioni. Chi ora è qui è perché è giusto ci sia. Lazzari, per esempio, non può essere con noi per un problema fisico. Ora valutiamo Calabria e altri, il punto è che non se ne possono chiamare quaranta. Kean lo avevamo lasciato a casa per gli Europei con dispiacere, sapeva sarebbe tornato. Donnarumma non gioca per ora al PSG solo perché è un po’ in ritardo. Zaniolo e Pellegrini mi sembra si siano ripresi dagli infortuni, il merito dell’Europeo vinto va anche a loro. Scamacca vogliamo conoscerlo, prima non potevamo perché era in Under-21. Può tornare molto utile per il futuro. Insigne volendo può fare anche il centravanti, con noi lo ha fatto. Il Pallone d’Oro? Lo darei a Jorginho, quest’anno ha vinto tutto e fa bene da anni: lo merita”.