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Turchia-Italia, le parole degli azzurri al termine della partita

Nazionale Italiana

Le parole dei calciatori azzurri al termine della sfida vinta dalla Nazionale Italiana nell'amichevole contro la Turchia.

redazionecittaceleste

La Nazionale Italiana prova a rialzare la testa vincendo l'amichevole contro la Turchia. Dopo essere andati subito sotto, la squadra guidata da Roberto Mancini è stata in grado di reagire e ribaltare il risultato. Prima il gol di Cristante, poi la doppietta di Raspadori. Punteggio finale di 3-2 in favore degli azzurri. Il rammarico e la delusione rimangono comunque. L'Italia avrebbe dovuto affrontare il Portogallo nella gara decisiva per accedere al Mondiale in Qatar. Al suo posto, invece, c'era la Macedonia del Nord, che ha eliminato in modo beffardo gli azzurri settimana scorsa con un gol nei minuti finali, al primo vero tiro verso la porta difesa da Donnarumma. Al termine della sfida con la Turchia sono arrivate le dichiarazioni dei calciatori italiani ai microfoni di Rai Sport.

Ecco le parole di Giacomo Raspadori: "Delusione grande, per questo siamo stati doppiamente bravi. Il segnale che volevamo dare era di sapersi rialzare subito. I veterani sono importanti. Avere compagni e uomini così di spessore al fianco aiuta tanto, grazie a loro abbiamo avuto forza e umiltà di ripartire da zero".

Queste le dichiarazioni Sandro Tonali: "Queste sono sempre partite difficili, in particolare in ambienti così caldi. Si deve ripartire da questa vittoria, l’esperienza negativa non ci deve affossare e dobbiamo andare avanti per la nostra strada".

Il pensiero sulla gara di Bryan Cristante: "Siamo stati bravi a reagire in un ambiente non facile. Era importante avere una reazione forte e fornire una buona prestazione. Da questa parentesi portiamo a casa delusione ma non c’è tempo per piangersi addosso".

Queste, infine, le parole di Gianluca Scamacca: "Oltre al risultato contava fare una prova di carattere e di atteggiamento e l’abbiamo fatto. In cosa devo migliorare? Soprattutto nei movimenti in profondità e stare un po’ di più in area. Lavorare con un grande del calcio come Mancini è uno stimolo in più, ha fatto un lavoro eccezionale che si può ripetere nel tempo. Il talento c’è, ma nelle altre nazioni viene dato più spazio ai giovani e più possibilità di sbagliare".