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14 MAGGIO | Gottardi: “Lazio, un’emozione l’affetto dei tifosi. Ho il rimpianto di…”

Guerino Gottardi
Le parole dell'ex calciatore biancoceleste che ricorda le emozioni vissute per lo scudetto conquistato il 14 maggio di venticinque anni fa
Edoardo Pettinelli Redattore 

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Giornata importante nel mondo Lazio, che celebra oggi i venticinque anni del secondo scudetto. Una stagione leggendaria, terminata sotto il diluvio di Perugia. In questo 14 maggio 2025 sono tanti i campioni d’Italia del 2000 e i protagonisti di quella squadra che ricordano il trionfo nell’anno del centenario. Ai microfoni di Radiosei, durante Non Mollare Mai, è intervenuto Guerino Gottardi. Queste le parole dell’ex calciatore biancoceleste: “Il mio primo pensiero ripensando a quel giorno sono tutti i miei compagni di squadra. Spero di rivederli tutti il prima possibile, so che non sarà facile ma me lo auguro. Siamo riusciti a vincerlo in un modo in cui non avrei mai pensato. La speranza c'era, ma vincerlo in quel modo è stato incredibile. Tecnicamente c'era un grandissimo valore in campo, poi mentalmente c'era una forza incredibile. C'erano diversi giocatori di diversi paese che in campo davano l'anima.

Fuori dal campo avevo un bellissimo rapporto con tutti, anche perché io ero uno di quelli più dotati con le lingue. Dentro il campo, invece, per me era molto semplice. Appena avevo un'opportunità di giocare mi buttavo dentro. Per quanto riguarda l'affetto dei tifosi, mi dava certamente una carica in più. Non me lo sarei mai aspettato, ancora oggi mi emoziona. Mi vergognavo anche un po' (ride, ndr). Di quell'epoca mi piacerebbe rigiocare la gara di Champions con il Valencia. Quell'eliminazione fu un gran peccato davvero. Eriksson è stato importantissimo per tutti. Sempre un signori, una persona eccezionale che mi resterà sempre nel cuore. Come tecnico che dire, solo lui poteva creare tutto quello”.