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Lazio News, Silenzi: “Immobile un generoso. Torino? Una volta Gregucci…”

Andrea Silenzi

L'ex calciatore romano del Torino, Andrea Silenzi, è da poco intervenuto in radio dove ha parlato della sfida con la Lazio

redazionecittaceleste

Nelle trasmissioni odierne di Radiosei è intervenuto l'ex calciatore Andrea Silenzi. Attaccante che in carriera ha vestito le prestigiose maglie di Torino e Napoli soprattutto. Nel corso di questa chiacchierata l'ex centravanti ha parlato di Ciro Immobile e della Lazio, prossima avversaria della compagine granata. A fine conversazioni non sono mancata i ricordi di quando, con la maglia del Toro, sfidò i capitolini: "Il mio Torino era una squadra di carattere ma non solo, c'era anche tanta qualità. Parliamo di giocatori veri. Però non è stata la squadra più forte con cui ho giocato. Ho avuto la fortuna di far parte del Napoli di Maradona. Anche lì, oltre al numero uno, c'erano calciatori molti forti. Dove giocavo ritrovavo Venturin. Quando abbiamo smesso io e Giorgio ci siamo ritrovati persino vicini di casa". 

Immobile

Su Immobile

"Immobile mi piace, al di là dei goal lo trovo un ragazzo umile e generoso che si dà da fare per la squadra. Ci sono calciatori che dopo il goal spariscono, lui invece è un calciatore che ha rispetto per i compagni e lo dimostra anche così. Non seguo molto la stampa, ma mi basta seguire le partite per capire il suo atteggiamento o di che pasta è fatto. Non mi stupisce se è lodato dai compagni, non solo quelli della Lazio. All'Europeo Ciro giocava al centro dell'attacco e faceva un lavoro massacrante. Quando giochi così devi pressare e non puoi trotterellare come si faceva ai nostri tempi. E devi farlo per novanta e passa minuti. Questo ti leva lucidità ed è poi normale conseguenza non riuscire a fare goal. Sono tante cose che si devono considerare quando si valuta un giocatore".

Su Lazio-Torino

"Ricordo che con il Torino ho perso, vinto e pareggiato contro la Lazio. Ma più di tutto ricordo il goal che segnò Gregucci con la maglia granata ai biancocelesti. Noi lo abbracciavamo e lui piangeva, ma d'altronde Angelo ha sempre provato grande affetto nei confronti dei capitolini".