Settimana fondamentale quella in essere. Maurizio Sarri sta lavorando sodo, in quel di Formello, per far arrivare la sua Lazio pronta ad una partita che tanto assomiglia ad un test della verità: a Sassuolo i biancocelesti sono chiamati a dare continuità al successo contro l’Atalanta, quindi a dare una sterzata definitiva all’andamento, fin qui singhiozzante, in campionato. Vincere a Sassuolo consentirebbe di staccare proprio gli emiliani in classifica e di proiettare la squadra in alta classifica.
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Ansia Provedel: nessun finimondo (c’è Sepe) ma quel portiere biondo…
Lì, dove ci si giocano gli obiettivi che contano. A complicare la preparazione c’è l’assenza dei nazionali che hanno risposto alle rispettive convocazioni – Marusic, Hysaj, Vecino – ed il tentativo di recupero di quelli che, obtorto collo, non hanno potuto rispondere alla chiamata per problemi fisici. Il pensiero va agli italiani Provedel, Immobile e Zaccagni. Tutti e tre assenti domani sera a Wembley – Ciro Immobile non convocato da Spalletti, addirittura - quando l’Italia affronterà l’Inghilterra e tutti e tre, evidentemente, in dubbio per la sfida di sabato contro il Sassuolo.
Ansia Provedel
—Sarri ci sta abituando al turnover. Parola che fa storicamente a cazzotti con la visione del tecnico toscano ma che ha imparato ad assimilare difronte al realismo dei ritmi forsennati a cui è sottoposta la sua squadra: si gioca tanto, tantissimo, ed è impossibile non ragionare in ottica di ottimizzazione delle risorse. Ma c’è un giocatore che, rispetto a tutti, non è mai stato coinvolto in questo discorso di turnazioni: Ivan Provedel. Il 94 della Lazio è alle prese con un ematoma sul bacino ancora non completamente riassorbito ed è lotta contro il tempo per recuperarlo.
Nessun finimondo. Ma quel portiere biondo…
—Nessun finimondo se Provedel non dovesse farcela: Sarri si fida di Sepe che scenderebbe in campo per la prima volta da quando, in estate, è stato acquistato per fare il numero 12. Ma quel portiere biondo, per continuare ad usare le parole di un ormai noto motivetto, è diventato a dir poco imprescindibile per mister Sarri.
Forte tra i pali, goleador di fortuna, amuleto contro i gufi. I 21 cleansheet stagionali dello scorso anno sono il bigliettino da visita che sintetizzano un rapporto ormai indispensabile che l’ex Spezia ha instaurato con la porta biancoceleste. Sarri non ha mai rinunciato a lui dopo quel Lazio-Bologna che ha aperto l’autostrada per il ritorno in Spagna di Maximiano. E proprio l’ex 12 è stato raramente utilizzato lo scorso anno se non per qualche sparuta apparizione in Conference League e per le due sfide di Coppa Italia di cui una, quella allo Stadium contro la Juventus, macchiata con un’uscita maldestra. Insomma, ci sono motivazioni tecniche, statistiche e fatalistiche che spingono ad incrociare le dita. Da Formello filtra timido ottimismo. Per il resto: Dio vede e provvede(L).
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