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Arrivederci Champions: il Bayern torna gigante, ma la Lazio esce a testa alta

Bayern-Lazio
Troppo ampio il divario tecnico, troppo ampia l'esperienza su certi palcoscenici. Bavaresi in scioltezza, biancocelesti fuori a testa alta
Michele Cerrotta

Appuntamento con la storia in Baviera. La Lazio sfida il Bayern Monaco per cercare uno storico accesso ai quarti di finale di Champions nell’atmosfera assordante dell’Allianz Arena. Passano pochi secondi e si capisce subito una possibile chiave di lettura della partita: Bayern all’attacco e tanto spazio in contropiede per la Lazio. Guendouzi ci prova al 6’ ma non trova la porta, serve un intervento monumentale di Romagnoli due minuti dopo per salvare su Sané. I biancocelesti tengono bene il campo, ma i bavaresi spingono fortissimo. Bravo Gila a deviare una conclusione di Kane al 17’, ancor più bravi e attenti Romagnoli e Marusic a murare sette minuti dopo le conclusioni di Musiala e Guerreiro. Ritmi alti e nessun momento per respirare: il Bayern assedia con tutti gli uomini la metà campo biancoceleste, la Lazio prova a sfruttare le ripartenze.

Al 35’ un colpo di testa pericoloso di Dier finisce fuori, due minuti dopo è decisivo quello di de Ligt: cross di Zaccagni dopo una bella uscita dalla difesa, palla perfetta per Immobile sul secondo palo ma una deviazione dell’olandese mette forse fuori tempo il capitano biancoceleste che colpisce incredibilmente a lato. Letale, invece, una bella azione manovrata del Bayern al 39’. Palla in area, Muller troppo solo gira verso Guerreiro che fa la sponda per Kane che anticipa Marusic di testa: Provedel tocca ma non basta, bavaresi in vantaggio. La Lazio accusa il colpo, al 40’ si divora una clamorosa occasione Musiala mandando fuori di un soffio. Non è fortunata la squadra di Sarri nell’unico minuto di recupero concesso. Angolo per il Bayern, palla messa fuori: de Ligt calcia verso la porta, Muller intercetta a pochi passi da Provedel e fa 2-0 allo scadere del primo tempo.

Nessun cambio alla ripresa, con il Bayern che continua a fare la partita alla ricerca di un altro gol per mettere la Lazio a distanza di sicurezza. Al 55’ ci prova Musiala, sei minuti dopo arriva un triplo cambio per Sarri: fuori Vecino, Zaccagni e Immobile, dentro Cataldi, Isaksen e Castellanos. Il gol che condanna i biancocelesti arriva al 66’: bordata di Sané che Provedel respinge a lato, ancora una volta troppo lenta la marcatura su Kane che segna un facile 3-0. Al 72’ è decisivo Provedel a salvare con l’aiuto del palo su Muller lanciato in contropiede, un minuto dopo Luis Alberto calcia solo dal limite dell’area, Pavlovic salva Neuer deviando in angolo. Al 75’ esce anche Felipe Anderson, al suo posto Pedro. Cambia anche Tuchel tre minuti dopo: fuori Guerreiro e Muller, dentro Davies e Tel.

Chiude i cambi Sarri all’80’: fuori Luis Alberto e dentro Kamada. Un minuto dopo l’arbitro estrae il primo giallo per punire l’intervento di Romagnoli. Stesso provvedimento per Cataldi all’89’, non per Pavlovic pochi secondi prima per un fallo su Kamada. Fuori Sané e Musiala per Laimer e Gnabry, poi il recupero: si gioca per altri quattro minuti - ammonito Pellegrini - ma la gara ha ormai poco da chiedere. La Lazio saluta la Champions League a testa alta: paga la poca esperienza e l’elevato divario tecnico. Rimane una cavalcata bellissima finché è durata. Arrivederci alla prossima volta, sperando che non sia in fondo così lontana.

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