I fatti di Bergamo hanno lasciato una buona parte del mondo del calcio a bocca aperta. Dopo due anni di assenza dagli stadi, dovuta alla pandemia da coronavirus, una porzione del pubblico tornato negli stadi ha mostrato ancora una volta dei gesti di grande inciviltà. Durante Atalanta-Lazio, incontro valevole per l'undicesima giornata di Serie A, alcuni sostenitori atalantini posizionati sugli spalti alle spalle del portiere biancoceleste, Pepe Reina, hanno avuto la pessima idea di lanciare degli oggetti nei suoi confronti. Chi si è reso protagonista dell'insano gesto è stato repentinamente intercettato ed ha ricevuto il daspo. Nei confronti della società padrona di casa, invece, solo una multa pecuniaria e niente squalifica del campo.
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Atalanta-Lazio, caso Reina: solo una multa per la Dea
La decisione del Giudice Sportivo
—Ad ufficializzare la scelta fatta è stato il Giudice Sportive che, alcune ore seguenti alla sfida di campionato, si è così espresso: “Ammenda di € 25.000,00: alla Soc. ATALANTA per avere, nel corso della gara ed in particolare durante il secondo tempo, lanciato ripetutamente vari oggetti sul terreno di giuoco, uno dei quali (nello specifico probabilmente una monetina) colpiva, al 46° del secondo tempo, il portiere della squadra avversaria, che si accasciava momentaneamente a terra, per poi rialzarsi e riprendere regolarmente il giuoco; sanzione attenuata, ai sensi dell’art. 7 CGS, in quanto la Società, dissociatasi immediatamente dal comportamento incivile descritto nel rapporto dei collaboratori della Procura Federale, con la propria collaborazione fattiva ha contribuito alla pronta individuazione dei responsabili dell’ultimo episodio, ai fini dell’applicazione delle conseguenti sanzioni interdittive dell’accesso”.
Mai più violenza negli stadi
—La speranza, naturalmente, è che situazioni simili non si verifichino più. Anche se Reina è uscito incolume dalla sfida, in una situazione diversa avrebbe potuto riportare delle gravi ferite. Lanciare degli oggetti nei confronti di qualcuno che è in campo, girato di spalla e che tra l'altro non può intervenire, è un atto di assoluta vigliaccheria.
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