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Caso tamponi, rischio riapertura processo sportivo sulle indagini di Avellino

Lotito

C'è ansia in casa Lazio perché dalla Procura della Repubblica trapela che il materiale secretato possa portare a nuovi giudizi. Intanto confermato che il Dna d'Immobile, Strakosha e Leiva corrisponde ai loro test eseguiti

redazionecittaceleste

Non è stato un bel vedere né sentire martedì sera all’Olimpico. Senza prove, con le accuse sulla positività di Ciro, Cairo è uscito in prima persona allo scoperto. Ha gettato ancora fango pure sull’atteggiamento agonistico della Lazio che, pur non avendo più nulla da chiedere a questo campionato, ha messo il massimo impegno contro il suo Torino (a rischio retrocessione) sino all’ultimo. Dovrebbe essere plaudito questo spirito, fosse stato pure per togliersi un dente avvelenato o per aiutare Pippo Inzaghi a Benevento. Lo rimarca, la società biancoceleste, in un comunicato, denunciando ancora il comportamento di Cairo da diverso tempo: «Molto grave per il mondo dello sport, in violazione delle norme e fuori luogo. Proprio per questo tuteleremo il nostro capitano Ciro e il club, in tutte le sedi, dalle accuse infamanti che rispediamo convintamente al mittente. La nostra stagione purtroppo è stata accompagnata da una incessante campagna diffamatoria, che ha macchiato l’immagine sportiva della Lazio e ne ha condizionato i risultati. Non permetteremo che accada di nuovo».

DNA IMMOBILE

Andata e ritorno, prosegue l’inferno. La battaglia di potere fra Cairo e Lotito ora è di dominio pubblico. C’è solo da capire se il sasso lanciato ancora dal presidente del Torino sia legato al nervosismo oppure c’è dell’altro. Lui è davvero convinto che lo scorso 1 novembre Immobile fosse positivo? «Per me finisce qui, gli auguro tanti gol al prossimo Europeo». Eppure il pm d’Onofrio ad Avellino ha prelevato il DNA di Ciro (più Leiva e Strakosha, con conferma della corrispondenza con i tamponi da loro effettuati) e c’è tutto un fascicolo secretato, che potrebbe riaprire sui tamponi un nuovo processo. Ma al momento due gradi di giudizio sportivo si sono occupati di tutt’altro e hanno condannato solo sulle mancate comunicazioni alle Asl la Lazio. E tra l’altro, in ultima istanza, il Collegio di Garanzia potrebbe ancora annullare tutto per la mancata approvazione del Protocollo Figc come grave vizio. Di sicuro, al momento non è in dubbio che Immobile fosse negativo, ma semplicemente non autorizzato a svolgere il tampone per tornare arruolato. Guai dunque a sporcare un volto così pulito.

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