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Citterio: “Alla Lazio mi sono divertito. Sarri? Parla il curriculum. Immobile…”

Ciro Immobile

Le parole dell’ex terzino, intercettato dai microfoni dei canali ufficiali, tra bilancio stagionali, vecchi ricordi e giudizi sui singoli

redazionecittaceleste

C’è attesa in casa Lazio per scoprire se la gara di questa sera contro l’Atalanta sarà regolarmente disputata o se bisognerà sottostare agli esiti dei tamponi dei bergamaschi. Se ne saprà di più nel corso della mattinata ma, intanto, i microfoni dei canali ufficiali della società biancoceleste hanno intervistato Filippo Citterio. Di seguito le parole dell’ex difensore, alla Lazio tra 1979 e 1981. “Negli ultimi anni la Lazio ha ottenuto buoni risultati e penso che anche in questa stagione stia continuando a far bene. E questo nonostante il cambio di allenatore. Su Maurizio Sarri c’è poco da dire, al suo posto parla il curriculum che si porta dietro. Nei miei anni in biancocelesti mi sono sempre trovato bene, ho trovato un ambiente con un buon clima e ho avuto un buon rapporto con i compagni di squadra. Posso sicuramente dire di essermi divertito.

Maurizio Sarri

Immobile? Nel corso degli anni che ha trascorso all’estero non è riuscito a mettere in mostra il suo massimo. Da quanto è arrivato nella Capitale, però, è riuscito a trovare il suo habitat naturale. Intorno a lui ci sono tante polemiche che mi sembrano davvero futili. Prima di poterle fare bisognerebbe trovare qualcuno che sia in grado di segnare più goal rispetto a lui. Credo sia assurdo pensare di poter mettere in discussione la sua presenza nel gruppo della Nazionale.

Per quanto riguarda Acerbi, invece, non credo che si possa dire nulla. Quando si ha a che fare con calciatori forti di per sé, il cambio di allenatore diventa ininfluente: non vengono toccati dalle novità. Mi auguro invece che Luiz Felipe possa riuscire a entrare davvero nel giro della Nazionale. I derby? Il primo che io ho giocato, purtroppo, è stato quello che fu segnato dalla morte di Vincenzo Paparelli. In ogni caso, però, le stracittadine sono sempre gare davvero molto particolari”.