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Lazio News – Pessima caduta di stile: il club ignora Luiz Felipe

Calciomercato Lazio, Lotito e Tare lo sanno. La Champions può cambiare tutto

La società ha celebrato Lucas Leiva e Thomas Strakosha, ma non il difensore che se ne andrà a parametro. Ma il portiere farà lo stesso...

redazionecittaceleste

L’eleganza è qualcosa di innato. E appartiene da sempre al popolo laziale. Eppure, anche nella notte della festa, la dirigenza è stata in grado di rovinare un bel momento. Stadio pieno, obiettivo centrato, tanta emozione. E giro d’onore della squadra, con tanto di congedo ufficiale per chi, nel prossimo anno non ci sarà. L’addio di Lucas Leiva è stato commovente. Quando il brasiliano è entrato in campo in sostituzione di Cataldi, lo stadio lo ha accolto con un’ovazione degna dei migliori campioni. Il centrocampista nella notte dell’Olimpico ha incassato quell’affetto e quella stima che non sono mai mancati. Anche la moglie Ariana, varcando i tornelli dell’Olimpico si è commossa, salutando con grande affetto amici e conoscenti.

Alla fine della serata, Leiva ha ricevuto in dono dalla società, una maglietta celebrativa con tutti i trofei vinti dal brasiliano nella Capitale. Stesso riconoscimento è stato attribuito a Thomas Strakosha, pura accompagnato da qualche fischio. La grande caduta di stile della società stata quella di non riservare lo stesso tipo di trattamento anche per Luiz Felipe, anche lui all’ultima partita in biancocleste. I rapporti con la società - negli ultimi tempi - non sono stati idilliaci, e la scelta del calciatore di andare in un altro club non è certo un segno di riconoscenza. Ma la stessa cosa ha fatto Strakosha. Con l’aggravante di essere cresciuto nel settore giovanile della Lazio.

Due pesi e due misure, in una notte di festa. Un comportamento pessimo, una caduta di stile clamorosa al cospetto di un giocatore che ha comunque battagliato per cinque anni con la maglia biancoceleste. Luiz Felipe ha vinto con la Lazio la metà dei trofei dell’era Lotito. E li ha vinti da protagonista, giocando due delle tre finali da titolare. Una mossa del genere dimostra ancora una volta con quanta pochezza vengano prese alcune decisioni che non per forza di cose fanno capo al presidente Claudio Lotito. Un club come la Lazio non può permettersi figure del genere, così come non può permettersi di ignorare figure come quella di Miro Klose, Marco Parolo e Senad Lulic, congedati senza neanche un saluto: che imbarazzo.