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ESCLUSIVA – Lazio, Calisti: “A Como una brutta figura. Contro il Verona mi aspetto…”
Di Lorenzo Bozzetti
La Lazio è chiamata a reagire dopo la pesante debacle subita a Como nella prima giornata di Serie A. In tal senso, la prima occasione utile per i biancocelesti di Maurizio Sarri per provare a rialzarsi dopo il 2-0 arrivato contro gli uomini di Fabregas ci sarà il prossimo 31 agosto alle ore 20:45, quando allo stadio Olimpico si troveranno ad affrontare il Verona. La squadra di mister Zanetti è reduce da un pareggio arrivato in terra friulana contro l'Udinese. Per analizzare il ko incassato a Como insieme al tipo di partita che dovranno affrontare i biancocelesti domenica sera contro il Verona, compresi altri argomenti legati al momento della Lazio, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Cittaceleste Ernesto Calisti, ex giocatore che nel corso della sua carriera ha vestito sia la maglia biancoceleste che quella gialloblù. Queste le sue parole.
La Lazio ha vissuto un’estate complessa dal punto di vista economico-finanziario, con un mercato bloccato che di fatto ha compromesso sin da subito il processo di rafforzamento della rosa biancoceleste: secondo Lei, quanto può pesare la situazione che si è respirata questa estate sulla stagione e sul morale della squadra?
"È grave quello che è successo dal punto di vista del mercato, perché sappiamo che Sarri voleva magari tre o quattro acquisti che potessero alzare il livello di questa squadra. Abbiamo visto che manca qualità a questa squadra e sicuramente lui avrebbe voluto dei giocatori, soprattutto in mezzo al campo, che avessero un po' più di qualità, un po' più di palleggio per il suo modo di giocare. Questo non è avvenuto, ed è chiaro che si è trovato in grandi difficoltà".
Tra le poche novità che si sono verificate in casa Lazio vi è proprio il ritorno di Maurizio Sarri sulla panchina: dal suo punto di vista, in che modo il tecnico toscano può gestire questa difficile situazione e far esprimere il proprio calcio con una rosa che per caratteristiche non è del tutto adeguata ai suoi principi di gioco? Al tempo stesso, cosa può dare di diverso rispetto al suo precedente ciclo?
"Quello che deve fare Sarri è soprattutto lavorare sulla testa di questi calciatori. Sappiamo che non si può intervenire sul mercato e quindi bisogna lavorare con i giocatori che si ha a disposizione, soprattutto sulla testa. Al tempo stesso Sarri è anche alla ricerca di qualche posizione di qualche calciatore. Sta provando ad inserire Dele-Bashiru nei tre in mezzo, a provare a fargli fare la mezzala, ma abbiamo visto che in questo avvio non ha fatto molto bene. In quel reparto abbiamo grandi difficoltà, e si vede che nel mezzo manca un uomo di qualità, anche nel palleggio, nel fare la giocata. Una squadra che sì, magari corre anche abbastanza, ma manca di qualità. Sicuramente, da parte sua ci sarà questo tipo di lavoro: ovvero cercare soluzioni giuste. Vedremo se proverà a inserire qualcosa di diverso. Magari provare con un 4-2-3-1, come si giocava lo scorso anno. Giocare con un trequartista che, a questo punto, potrebbe essere magari anche Pedro, che è quello che ha più palleggio, che ha più qualità, negli ultimi 20-30 metri. Qualcosa sicuramente farà e qualcosa starà studiando. Questo può fare ma soprattutto, ripeto, lavorare sulla testa dei calciatori. Cercare di dare tranquillità. Solo in questo modo puoi riuscire a sopperire a queste grandi difficoltà, che sono sia dal punto di vista mentale che dal punto di vista fisico. Speriamo che questo avvenga".
Nonostante il periodo tutt'altro che roseo, è stato comunque possibile registrare il record di abbonamenti, con oltre 29mila tifosi che hanno deciso di abbonarsi: con questo dato, che messaggio manda la tifoseria alla società e ai giocatori?
"Manda un messaggio importante, che lo zoccolo duro e i nostri tifosi ci sono sempre, e ci saranno sempre, soprattutto nelle difficoltà. È un grande segnale che manda ai calciatori soprattutto, ma anche alla società. Il tifoso sta facendo il tifoso, e lo sta facendo con pieno merito, quello che invece non sta facendo la società, l'unica assente in tutta questa situazione. Ripeto, quello che è successo è una cosa gravissima che non doveva accadere. Speriamo che tutto possa rientrare, con qualche risultato importante nelle prossime gare, con l’augurio di vedere qualche operazione a gennaio, anche se ho dei dubbi visto quello che è successo negli ultimi anni. Però confido molto in Sarri, nonostante le difficoltà".
La Lazio ha iniziato molto male il suo campionato di Serie A, con una sconfitta arrivata in trasferta contro il Como che ha sollevato dubbi e fatto nascere diversi malumori all’interno dell’ambiente biancoceleste: che punto di vista si è fatto sulla debacle arrivata conto la squadra di Fabregas? La considera un campanello d’allarme o un episodio che si può archiviare?
"A Como la Lazio ha fatto una brutta figura. Con tutto rispetto per il Como, che tra l'altro devo dire che è una squadra forte, che ha palleggio, che ha qualità e può mettere in difficoltà chiunque. Il peggio che ci poteva capitare in questo avvio era il Como, per come lo abbiamo visto. La Lazio è stata in balia dall'avversario, senza reagire, molto passiva. Non mi aspettavo una Lazio così. Ci poteva stare la sconfitta perché, ripeto, il Como è una squadra forte, che ha investito tanto sul mercato, però non mi aspettavo una Lazio così passiva, incapace di reagire, sempre in ritardo sulle linee di passaggio. E' chiaro che Sarri non voleva questo; ho sentito parlare anche di colpe di Sarri, ma non mi sembra che Sarri abbia colpa per questa brutta prestazione della Lazio. Non avrebbe mai voluto vedere una Lazio così. L'ho vista anche molto male dal punto di vista fisico, sempre in ritardo sulle seconde palle, sulla chiusura delle linee di passaggio, disattenta anche in fase difensiva. Non una Lazio da Sarri: sappiamo quanto lui lavori anche molto dal punto di vista difensivo, però veramente è stata una brutta partita. Io spero che sia solo un incidente di percorso, che la Lazio possa con il Verona recuperare la giusta condizione fisica. E' chiaro che può pesare, non voglio neanche pensare a una non vittoria con il Verona, perché porterebbe veramente a livello mentale delle grandi difficoltà di gestione da parte dell'allenatore. Però ecco la Lazio vista a Como è stata veramente inguardabile, e non credo che Sarri abbia colpe, onestamente, per tutto quello che è successo. Perché poteva esserci qualsiasi calciatore in campo, ma dopo una prestazione del genere, dare colpe all'allenatore mi sembra un po' esagerato".
Nella prossima giornata di campionato la Lazio affronterà proprio il Verona allo stadio Olimpico. Lei ha vissuto entrambe le realtà: che emozione le dà questa partita e quanto è cambiata l’importanza di questa sfida negli anni?
"Negli ultimi anni la Lazio è stata sicuramente superiore al Verona. Io ho un bellissimo ricordo di Verona, è' stato uno dei periodi più belli della mia carriera. Sono stato benissimo a Verona, ho ancora tanti amici e sono molto legato a questa società per come ho vissuto e per come sono stato e per come mi hanno voluto bene. Poi è chiaro che la Lazio è la mia squadra del cuore: sono anche abbonato in Tribuna Tevere, quindi io sarò sempre presente. La Lazio è la mia squadra del cuore, non me la toglierà mai nessuno e mai nessuno mi toglierà il senso di appartenenza, la voglia di andare allo stadio, la voglia di tifare per questi colori. La Lazio dunque negli ultimi anni è stata superiore al Verona, però abbiamo visto come il calcio ci può sempre sorprendere. Abbiamo visto anche in questo avvio il Milan, squadra forte che può essere inizialmente candidata a lottare per la Champions e forse anche per lo scudetto, perdere in casa con la Cremonese. Quindi tutto è possibile. Oggi purtroppo se tu non corri, non sei lì sempre sul pezzo, puoi perdere con chiunque, e quindi non bisogna mollare niente. Spero che i nostri calciatori in questa partita possano capire le difficoltà ed essere intelligenti ad agire di conseguenza. I tifosi ci sono, ci saranno sempre, sono lì a sostenerli, ma dipende anche molto da loro".
Parliamo di tattica: da una parte il Verona, squadra reduce dal pareggio contro l'Udinese fuori casa che -probabilmente- si troverà a disputare un campionato in cui l'obiettivo principale sarà la salvezza; dall'altra la Lazio, chiamata a reagire e a dare un segnale davanti ai propri tifosi. Che tipo di partita si aspetta?
"Il Verona è una buona squadra che gioca di collettivo. È chiaro che il Verona non verrà a Roma a giocare a viso aperto, ma cercherà di sfruttare le occasioni che gli concederà la Lazio. È una squadra che ha fatto anche molto bene nell'avvio ad Udine e quindi cercherà di fare bene anche con la Lazio.Con il Verona non è che Sarri possa fare chissà che cosa. Sicuramente qualche cambio ci sarà. Mi aspetto magari di vedere Marusic in campo al posto di Lazzari, mi aspetto di vedere Pedro dall'inizio.Magari si potrebbe provare anche Belahyane, che è uno che ha palleggio, magari metterlo in mezzo a fare il play. Qualche cambio ci sarà, forse anche a livello di modulo, per quello che ho sentito e che si può anche prospettare. Spero che possa fare risultato per rimettere un pochino le cose a posto, per alleggerire un po' la situazione, ridare serenità all'ambiente, perché sennò sarebbe veramente dura. Se le cose non dovessero andare bene, diventerebbe tutto più difficile. Mi auguro che la Lazio possa vincere questa gara. Non sarà facile, perché ci sarà molto nervosismo, un ambiente un po' particolare, giustamente anche di contestazione, ma ci sarà sicuramente anche voglia di fare. Speriamo che la Lazio possa reagire, portare a casa i tre punti e poi lavorare con il risultato, che è la cosa più importante".
Secondo lei, chi sono i giocatori chiave che potrebbero decidere la gara, da una parte e dall’altra? Si aspetta duelli in mezzo al campo? Se sì, quali?
"Difficile trovare un nome particolare del Verona, perché lavora di collettivo, non ha queste grandissime qualità a livello tecnico. Per quanto riguarda la Lazio, mi auguro che Pedro possa essere l’uomo in più, se dovesse giocare. Poi è chiaro che dobbiamo recuperare giocatori importanti, come Isaksen e Vecino: credo che con il rientro di questi due ci potrebbero essere soluzioni diverse. Credo che Isaksen sia titolare assolutamente in questa squadra. Al tempo stesso penso che Vecino una volta recuperato possa anche giocare nel mezzo con i tre, insieme a Guendouzi e Rovella, e quindi creare un centrocampo che abbia anche alternative, perché sappiamo quanto Vecino poi in campo sia importante nell'andare ad attaccare l'aria, nell'andare a sostenere magari la prima punta o l'attacco. È un giocatore che può attaccare l'aria e può darti soluzioni. Quindi recuperare questi calciatori e poi cercare di sfruttare al meglio le qualità che hanno i nostri. È chiaro che Sarri li vede e li studia tutti i giorni, e quindi cercherà di sfruttare al meglio le qualità dei nostri calciatori. Io confido molto in lui".
Su quali aspetti la Lazio dovrà stare attenta al Verona?
"Sappiamo quante difficoltà ci siano oggi per tutti, perché gli allenatori sono tutti preparati, le squadre sono tutte ben preparate, tutte pronte a giocarsi la partita, a prescindere dall'avversario: il pericolo è sempre dietro l'angolo, non si può mollare niente. Per la Lazio ci deve essere più attenzione, soprattutto dopo questo avvio brutto con il Como, non commettere errori, perché l'avversario può farti male. La Lazio deve lavorare sulla testa, cercare di essere tranquilli anche nel momento di difficoltà, perché magari con il Verona, anche sulla carta, puoi pensare di portare a casa la vittoria, ma ci possono essere anche delle difficoltà. Bisogna stare sul pezzo, dare nulla per scontato, essere lì attenti, concentrati, corti, e cercare di limare gli errori, che è quello che deve fare in questo momento".
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