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ESCLUSIVA 14 MAGGIO R6-CC | Lazio, Cragnotti: “Scudetto? Ecco cosa feci quella mattina”

Cragnotti
In esclusiva ai microfoni di Cittaceleste e Radiosei, l’ex presidente biancoceleste ricorda tutte le emozioni vissute con il secondo scudetto
Michele Cerrotta

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Il mondo Lazio festeggia i venticinque anni del secondo scudetto della sua storia. In questo 14 maggio 2025 sono tanti i campioni d’Italia del 2000 e i protagonisti di quella squadra che ricordano il trionfo nell’anno del centenario. In esclusiva ai microfoni di Cittaceleste e Radiosei, durante Quelli della Libertà, è intervenuto Sergio Cragnotti. Queste le parole dell’ex presidente biancoceleste. “Ieri mi sono visto in televisione, quasi non mi riconoscevo(ride, ndr). L’incontro con Lotito è andato bene, mi ha fatto visitare Formello. Credo abbia fatto qualcosa di molto interessante. È in continua ricostruzione del centro, ha fatto entrare la Primavera e la Lazio Women facendo un’aggregazione sportiva e calcistica importante in seno a Formello. Ma ha riconosciuto che se non ci fosse stato Cragnotti a fare Formello oggi Formello non esisterebbe. È in un contesto agreste molto bello, c’è pace e silenzio”.

Dalla Lazio di oggi a quella di ieri e, in particolare, a uno dei calciatori di quella squadra: “Roberto Mancini è stato un uomo fondamentale nell’avviamento del nostro progetto. Un ragazzo con grande carattere e grande voglia, poi si è dimostrato anche un grande tecnico. Ha saputo controllare lo spogliatoio e dare l’impulso. Per questo quando decidemmo di prendere Eriksson prendemmo tutta l’equipe della Sampdoria, credo lui ci abbia dato davvero una grossa mano. E Roberto è stato voluto fortemente da Nello Governato, ci ha dato lui questo suggerimento”.

Calciatore e non solo: dopo il ritiro, infatti, erano diverse le possibili strade davanti a Mancini: “Quando Mancini smise di giocare volevo farlo diventare un grande dirigente sportivo. Non ci ero riuscito con Zoff e l’avevo nominato direttore generale. Andammo insieme a vendere Vieri in un hotel da Moratti. Ci fu una scena molto simpatica, perché Roberto insisteva per chiedere 100 miliardi per il cartellino, ma io mi vergognavo a dirlo. Alla fine facemmo 90: 70 più Simeone. Vieri invece lo acquistai io in barca con il presidente dell’Atletico Madrid che venne in elicottero. In una mattinata prendemmo Vieri”.

Infine un ricordo del giorno dello scudetto e un retroscena sulla firma con lo sponsor: “Il 14 maggio 2000 fu per tutti una grande sorpresa, lo dico francamente. Era l’ultima giornata, la Juventus giocava a Perugia e lo davo per assodato. Firmai il contratto di sponsorizzazione con la Siemens prima della partita, se fosse stato dopo la partita il prezzo sarebbe stato totalmente diverso. La sorpresa fu enorme, una giornata piena di emozioni, di abbracci. L’anno precedente invece ce lo aspettavamo ma ce lo soffiarono, un anno dopo quando nessuno ci pensava più è arrivato”.