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Di Tommaso Petti
Tiene ancora banco il ballottaggio tra Provedel e Mandas per la porta della nuova Lazio di Sarri. Il Comandante a Como si è affidato nuovamente al suo fedelissimo classe '94, ma l'alter ego greco scalpita e cerca il sorpasso in corsa per ribaltare le gerarchie. Contro l'Hellas Verona, comunque, dovrebbe toccare di nuovo all'ex Spezia. Per analizzare il dualismo per la porta biancoceleste e i possibili obiettivi stagionali dei biancocelesti è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni Marco Ballotta, ex portiere della Lazio tra il 1997 e il 2000 e tra il 2005 e il 2008. Queste le sue parole.
L’ha convinta il rientro fra i pali di Provedel, a Como? O vede delle responsabilità sui due gol subiti?
“È sempre facile dare delle responsabilità al portiere, c'è stata una concomitanza di situazioni. Sul primo gol è sfortunato, perché gli rimbalza il pallone davanti al piede. Però non vedo tutte queste colpe: non penso sia stato quello il problema di Como. Ha giocato bene la squadra di Fabregas e la Lazio non ha perso per il portiere. I problemi sono stati altri, come il difensore(Gila, ndr) che non ha marcato. Poi se si vuole incolpare l'estremo difensore è un altro conto”.
Lei, ai blocchi di partenza, chi avrebbe scelto tra lui e Mandas? E perché?
“Anch'io avrei scelto Provedel. A parte la scorsa stagione, che è stata un'annata delicata a causa di vicende extra-campo, se torna quello che ha dimostrato di essere un paio di anni fa penso che non ci siano problemi. Ora sta a lui farsi rivedere per quello che era. E' giusto ripartire da Provedel - senza nulla togliere a Mandas -: perché ha maggiore esperienza, Sarri lo conosce meglio e anche il gioco con i piedi è un aspetto che influisce nella scelta”.
Come vede la Lazio di Sarri? A cosa può ambire?
“Quest'anno è ancora più dura dell'anno scorso. Però deve ambire alla zona Europa. Deve migliorare quanto fatto l'anno scorso, quando per un nulla non è riuscita a qualificarsi per le competizioni europee, anche se sarà molto dura perché ci sono altre squadre competitive. Ma sono convinto che Sarri ha voglia di fare, soprattutto dopo esser stato fermo per oltre un anno. Darà tutto quello che può dare, i calciatori sono quelli dell'anno scorso: le premesse ci sono, ma sono convinto che daranno qualcosa di più della passata stagione”.
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