cittaceleste news esclusive ESCLUSIVA – Bazzani: “Lazio, obiettivo Europa. Insigne ok, tra Taty e Dia scelgo…”

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ESCLUSIVA – Bazzani: “Lazio, obiettivo Europa. Insigne ok, tra Taty e Dia scelgo…”

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Intervenuto in esclusiva a Cittaceleste, Fabio Bazzani, ex attaccante biancoceleste e oggi opinionista, analizza il momento in casa Lazio

Di Tommaso Petti

Il ritiro prestagionale della Lazio entra nel vivo, i biancocelesti tentano di mettersi alle spalle la delusione per il blocco del mercato e qualche malumore per lavorare al massimo verso la nuova stagione. Sarri è alle prese con le dovute valutazioni tecniche, quando manca ormai meno di un mese all'inizio della Serie A 2025/2026. Per analizzare la situazione in casa Lazio è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni l'ex attaccante biancoceleste, oggi opinionista per DaznFabio Bazzani. Queste le sue parole.

Lei è arrivato a Roma in un altro momento complicato per la Lazio, anche se a gennaio. Come si gestiscono certe situazioni?

"Cercando di mantenere equilibrio e fiducia, che può derivare da un ritorno di un Sarri che sembra essere molto motivato, sia nell'aver scelto la Lazio ma anche nel poter migliorare il livello della rosa a disposizione. Conosce l'ambiente, a cui è molto legato, sa che può metterci la propria mano. Serve non farsi prendere dallo sconforto per il blocco del mercato e pensare a oggi. Poi in futuro si tornerà a operare, ma oggi la situazione è questa. Il ritorno di Sarri è la miglior garanzia per la Lazio".

La Lazio ha il mercato bloccato in entrata e non può rinforzarsi. A oggi, in classifica, dove potrebbe arrivare?

"Difficile da dire, le altre squadre, che possono operare, non hanno ancora concluso il proprio mercato. La Lazio deve quantomeno cercare di rientrare nelle posizioni europee. Non sarà facile, la concorrenza è ampia. Ma il fatto di poter giocare una sola partita a settimana e far lavorare Sarri come preferisce può alzare il livello tattico, collettivo della squadra. Dovrà lottare per tornare in Europa".

Dia ha impressionato molto Sarri in questo primo scorcio di ritiro e potrebbe insidiare Castellanos. Da attaccante, chi sceglierebbe lei come titolare per la prossima stagione?

"Sono bravi entrambi, è chiaro che hanno caratteristiche diverse. Dia, nella scorsa stagione, si è adattato a giocare anche dietro a Castellanos. Nel 4-3-3 di Sarri, però, si alterneranno. Ben venga la concorrenza e l'alternanza, che Dia possa mettere in discussione la titolarità di Castellanos, per l'allenatore significa avere possibilità di scelta. Mi piacciono entrambi, è vero però che Castellanos debba migliorare in fase realizzativa, negli ultimi sedici metri".

Rispetto alla scorsa stagione, da chi si aspetta una crescita importante tra i biancocelesti?

"Mi aspetto una crescita della squadra in linea generale. La Lazio era partita bene nella passata stagione, poi si è un po' persa. Lavorerà su princìpi diversi, in maniera più ordinata e coprendo diversamente il campo. L'anno scorso era una squadra molto mobile, con pochi ruoli fissi.

Quest'anno Sarri cercherà di far lavorare i suoi giocatore più di reparto, in maniera più compatta. Mi aspetto una crescita globale, Sarri riesce sempre a trasferire la sua impronta ai calciatori. Devono salire anche le individualità, ma mi aspetto una Lazio più 'squadra'".

Si parla di un possibile approdo nella Capitale di Insigne a gennaio, legato ovviamente a uno sblocco del mercato. È il tassello giusto per la Lazio?

"Insigne, se ritrova i ritmi e l'intensità mentale della Serie A, ha qualità. Meglio di Sarri non lo conosce nessuno, sicuramente il tecnico saprà se può essere il giocatore giusto. Ci sono già giocatori importanti come Zaccagni e Isaksen, poi Insigne dovrà essere bravo a riadattarsi velocemente, in caso.

Titolare? Oggi Zaccagni è difficile da scalzare in quel ruolo. Se vuoi ambire alle competizioni europee devi avere non solo undici giocatori, ma anche una profondità di rosa tale da consentirti di avere due giocatori non dico identici per valore tecnico, ma comunque competitivi. Che giochi da titolare o da subentrante, serve avere due calciatori di livello per ruolo. Credo comunque che Zaccagni oggi sia indiscutibilmente titolare".