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ESCLUSIVA – Lazio, Orsi: “Sarri ok, ma la squadra? Sul Flaminio dico che…”

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Intervenuto in esclusiva a Cittaceleste, Fernando Orsi, ex portiere e vice-allenatore della Lazio, ha parlato così di Sarri e non solo
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Di Lorenzo Bozzetti

La complessa condizione economico-finanziaria nella quale è costretta a trovarsi la Lazio sta letteralmente bloccando il mercato in entrata del club biancoceleste. Maurizio Sarri si è dunque ritrovato fra le mani una situazione difficilmente gestibile e pronosticabile quando ha apposto la sua firma sul contratto che ha dato vita alla sua seconda avventura sulla panchina biancoceleste. Con il ritorno del Comandante sembrano essere nuovamente stravolte le gerarchie in porta, con Provedel in pole per il ruolo da titolare e Mandas verso l’idea di trasferirsi altrove. Per analizzare questi e altri argomenti legati al momento della Lazio, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di CittacelesteFernando Orsi. Queste le sue parole.

Partiamo dall’attuale momento che si vive in casa Lazio, con il mercato che stenta a decollare a causa di una situazione economico-finanziaria che è molto problematica. Lei che parere si è fatto di fronte a questa situazione?

"Vi dico la verità, io non sono neanche tanto meravigliato, perché poi tutti gli anni succedono queste cose. Lotito è abituato, il mercato sempre con dei paletti e tutto quanto. Però non me l'aspettavo, perché se prendi Sarri dopo devi dargli una squadra competitiva, e il fatto che l'anno scorso abbia fatto una cosa discreta non vuol dire che quest'anno con Sarri si fa meglio. Però vediamo quello che succede".

Quindi c'è una situazione che non si aspettava di trovare.

"Che penalizza sicuramente. Ripeto, quando la Lazio ha preso Sarri ero contentissimo, perché ho pensato “ricomincia un ciclo importante con degli acquisti importanti”. Invece bisogna aspettare a gennaio, sperando che Sarri possa fare bene, che è poi quello che ci aspettiamo tutti".

Parlando proprio di Sarri, se lei si trovasse nella sua situazione che parere si farebbe? E poi, eventualmente, che consiglio darebbe a Sarri?

"È difficile dare dei consigli a Sarri. È una persona grande, è un allenatore navigato che sa benissimo che è una situazione di difficoltà, però è una situazione su cui può lavorare una volta a settimana, con una squadra che per il 70% conosce, mentre l'altra no. Vediamo, è ovvio che alleni la Lazio e cerchi di fare il massimo. È una situazione un po' particolare, io dico che soltanto con l'inizio del campionato potremmo dare delle risposte diverse. Vediamo l'allenatore come imposta la squadra, e vediamo quello che succederà".

Secondo lei Sarri da questo punto di vista come dovrebbe procedere?

"Deve lavorare sul materiale umano che ha a disposizione perché non può fare altro. Quindi lavora sul materiale umano che ha a disposizione. L'anno scorso è andato discretamente bene, non ha raggiunto gli obiettivi, però poi dopo alla fine la squadra qualche buona cosa l'aveva fatta, e deve lavorare su quello che ha. D'altronde non si può fare altrimenti. Ha accettato questa situazione e quindi in un certo senso deve “subirla”. I principi di gioco saranno sempre gli stessi, perché giocherà 4-3-3, 4-2-3-1, però con il materiale a disposizione. Se fino a gennaio non puoi comprare nessuno è ovvio che poi dopo logicamente devi adattarti con quei giocatori che hai e quindi questo farà. Vedrà i giocatori che non conosce, Dele-Bashiru, Belahyane, Noslin. Vedremo come li impiegherà, perché i giocatori saranno quelli".

Parlando della porta, lo scorso anno nella seconda parte di stagione Mandas ha ribaltato le gerarchie con Baroni. Con Sarri invece sembra che Provedel sarà di nuovo il titolare. Si sente di dare un consiglio al portiere greco? Secondo lei deve restare alla Lazio, oppure andare in un’altra squadra?

"Secondo me la Lazio così come è fatta non può permettersi due portieri di questo tipo, soprattutto giocando una volta a settimana. Mandas o Provedel? Vanno bene entrambi, sono entrambi due ottimi portieri che danno tanta sicurezza. Mandas è più giovane, ma non per questo più bravo. Sono bravi tutte e due, però se Sarri ritiene di doverli tenere tutte e due, va bene così. Io ne terrei uno e prenderei un portiere di serie B, che può fare il dodicesimo, che può giocare all'occorrenza. Però darei piena fiducia a un portiere solo. Se la Lazio decide di tenere Mandas lo tiene, non può fare tanto. Per me la Lazio ha due ottimi portieri, io uno lo darei via, a prescindere, perché per me possono giocare tutti e due titolari. Questo dualismo, questa alternanza, secondo me non fa bene né l'uno né all'altro, perché la Lazio ha due grandi portieri. Però poi la Lazio sceglie di tenerne due. Giocare una volta a settimana, secondo me, non aiuta né l'uno né l'altro. Spero che ne possano trarre giovamento e vantaggio".

Un suo parere sul Flaminio? Un progetto che è in attesa di una svolta definitiva a livello burocratico.

"Il Flaminio sarebbe una svolta importante, perché andrebbe a dare una casa ad una società gloriosa, e quindi secondo me sarebbe un ottimo investimento. Ora non so quali siano le difficoltà, secondo me sono tante, però indubbiamente il Flaminio darebbe veramente lustro a una società che ha 127 anni e che finalmente trova la sua casa a livello di settimana, di domenica".