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ESCLUSIVA | Visentin: “Lazio, rimango! Sogno l’Olimpico, che rimpianto la Juve”

Noemi Visentin
La calciatrice biancoceleste è intervenuta ai nostri microfoni. Amore per i colori biancocelesti, passato e futuro ma non solo: le sue parole
Michele Cerrotta

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La Lazio ti entra dentro, ti cattura, è lei che ti sceglie, perché quando c’è la Lazio di mezzo non c’è mai nulla di facile”. Lo sa bene Noemi Visentin, una vita a rappresentare i colori biancocelesti in campo: prima con la maglia della Lazio Calcio Femminile poi, dopo una piccola parentesi, con la maglia della neonata Lazio Women dove è rimasta rinnovando il contratto anche dopo l’ultima retrocessione dalla Serie A. Un rinnovo che nascondeva la promessa, mantenuta, di riportare la squadra nella massima serie.

C’è la sua firma infatti sulla promozione dello scorso anno, e non solo per la pesantissima doppietta al Ravenna. Classe 2000, ma gioca già da veterana. E lo ha confermato in questa stagione, indossando anche i gradi di vice-capitano - e spesso la fascia sul campo - e segnando ben dieci reti (e quattro assist) Nazionale compresa. Proprio Noemi Visentin, al termine di una stagione che ha visto la Lazio Women concludere al sesto posto in Serie A, è intervenuta in esclusiva ai nostri microfoni.

Termina una stagione emozionante, da dividere in due parti. Nella prima, nonostante le ottime prestazioni, non arrivavano punti. Come è stato affrontare quel periodo?

Sicuramente non è stato facile. Facevamo belle prestazioni ma poi per un motivo o per un altro, per un episodio, non riuscivamo mai a concretizzare il risultato e portare a casa i tre punti”.

Il 2025 invece è stato trionfale, con un ritmo da vertice della poule scudetto. Che spinta è stata, anche in vista della prossima stagione?

Sicuramente apre uno scenario positivo per il prossimo anno. Nella seconda parte del campionato abbiamo trovato più consapevolezza, il gruppo si è unito ancora di più e siamo riuscite a fare molto bene. Magari anche a lasciarci da parte gli scheletri della prima tranche”.

Tra gli scheletri c’è anche la Coppa Italia con la Juventus? È più il rimpianto per quella doppia sfida o per la prima parte di stagione?

La partita con la Juve di Coppa Italia ci rimarrà indigesta. È stata una prestazione in casa loro molto positiva, non ce l’abbiamo fatta per un soffio”.

Si scrive “Le Bihan; Visentin, Piemonte”, si legge gol, giocate e spettacolo. La sensazione è quella di un feeling incredibile tra voi in campo.

Sì, fra di noi c’è davvero un buon feeling. Riusciamo a capirci anche con uno sguardo, un movimento o un passaggio. Sono molto contenta di aver trovato queste due ragazze, anche fuori dal campo sono delle persone squisite. Speriamo di far sognare ancora i nostri tifosi”.

Eppure anche Grassadonia ha sottolineato come a volte lei sia stata costretta a snaturarsi un po’. Da questo punto di vista che anno è stato?

È stata una stagione con alti e bassi, ma sono dell’idea che se il mister chiede di giocare portiere o terzino ci si rimbocca le maniche e si fa quello che si deve. Non mi sono mai lamentata, è giusto così: ho sempre lavorato, a prescindere dal cambio modulo. Ho lavorato duro, sempre, per fare quello che mi chiedeva il mister e spero di aver dato una grande mano alla squadra”.

A inizio stagione, durante il ritiro, lei ha detto: “L’obiettivo è fare bene, aiutare la squadra e vincere. Il mio sogno è rimanere in Serie A, poi, chissà, magari conquistare la Nazionale”. Dieci mesi dopo, considerando anche il ritorno in Nazionale U23, ha centrato tutti gli obiettivi.

Sì, li ho raggiunti e spero davvero ogni anno di raggiungerne altri. Non sono mai sazia di quello che faccio, cerco sempre di incoraggiarmi da sola e ci sto riuscendo. Provo a credere sempre in me stessa, sono contenta”.

E a tutto ciò c’è da aggiungere anche la responsabilità della fascia da capitano condivisa con Castiello. Che significa essere una delle leader di questo gruppo? Quali sono oneri e onori?

Castiello per me è stata un’amica in primis, poi un capitano davvero formidabile. Come dicono tutte le nostre compagne di squadra è stata un punto di riferimento. Quando c’era un problema è stata la prima che si offriva per un aiuto. Avere la fascia al suo posto è un onore e la ringrazio”.

Tre anni fa dopo la retrocessione in Serie B ha scelto di rinnovare e di rimanere. Che sensazioni le dà indossare la maglia della Lazio?

Per me è un onore, lo dico davvero. Sono qui da tanti anni. Ho scelto di rimanere nonostante la retrocessione perché volevo riportare la Lazio in Serie A e ce l’ho fatta. Spero davvero che ogni anno con questa squadra raggiungeremo sempre più obiettivi positivi”.

Rispetto allo scorso anno siete rimaste in sei: è il segnale di una Lazio che cresce in ambizioni e strutture? Sentite la vicinanza di una società e di un movimento che sta investendo molto su di voi?

Sì, e ringrazio anche la società perché è stata sempre presente soprattutto nei momenti più bassi che abbiamo avuto. È vero, dall’anno scorso sono cambiate tante cose. Ma sentiamo la vicinanza del club e li ringrazio”.

Lo scorso anno il giro di campo all’Olimpico. Quanto desiderio c’è di poter un giorno essere protagoniste in una struttura simile, magari con in palio un trofeo?

Penso sia il nostro sogno. Giocare all’Olimpico, davanti a una tifoseria così forte e carica, penso sia il sogno di qualsiasi giocatrice. Speriamo, e spero anche io personalmente, che ci possa essere occasione. In passato abbiamo fatto qualche amichevole lì ed è stato veramente incredibile”.

Chi è Noemi Visentin fuori dal campo? Quali sono i suoi hobby?

Quando finisco gli allenamenti vado a casa e cerco di riposarmi. Poi faccio quello che fanno le persone normali: vado a fare la spesa, ogni tanto vado alla posta. Principalmente cerco di riposare al massimo per fornire la miglior prestazione possibile”.

Che ruolo ha avuto nel suo percorso la famiglia, sempre presente sugli spalti in ogni partita?

È stata fondamentale. Anche quando non credevo più in me loro mi hanno spinta a farlo. Sono state delle colonne portanti per me. Mi hanno accompagnato sin dal primo giorno, portandomi ovunque perché io non avevo ancora la patente senza mai fare un fiato. La famiglia è stata per me è una spinta incredibile che mi ha aiutato tanto in questo percorso, sono sicura che sarà così fino a quando non smetterò”.

E che ruolo avuto invece Grassadonia? La sensazione è che lui e il suo staff abbiano avuto un ruolo centrale nella crescita del mondo Lazio negli ultimi anni.

Il mister è un altro nostro punto di riferimento. Da quando è arrivato lui è cambiato il mio modo di vedere il calcio. Prima non avevo quell’ossessione che lui ha, non facevo particolarmente attenzione ai dettagli. Lui ci fa notare davvero anche le minime cose e sono quelle che alla fine fanno la differenza. Voglio ringraziare anche lui, mi ha fatto crescere, cambiare come giocatrice e come donna. E lo ringrazio tanto”.

Pensando all’Azzurro, ci sarà la Nations League e poi l’Europeo: sogna di avere un posto anche lei in nazionale maggiore?

Sicuramente è il sogno di ogni ragazza che gioca a pallone quello di arrivare a vestire i colori della Nazionale. Mi auguro di arrivarci, mi auguro di fare sempre bene. Alla fine è il campo a dare tutte le risposte”.

E cosa riserverà il prossimo futuro per Noemi Visentin?

La mia intenzione è quella di rimanere qui, spero anche per la società. Vorrei continuare a indossare questi colori e a combattere per questa maglia”.