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EURO2020, ancora dubbi sull’Olimpico: Gravina scrive a Draghi

Stadio Olimpico della Capitale

La FIGC vuole fare in modo che la UEFA confermi lo Stadio Olimpico. Gabriele Gravina sollecita direttamente il governo

redazionecittaceleste

Il termine ultimo concesso dalla UEFA alla FIGC, per assicurare la presenza dei tifosi allo stadio durante i prossimi Europei, è stato rimandato al 19 aprile. In precedenza, era già stata data una risposta positiva da parte della Federcalcio che aveva confermato la possibilità di riaprire gli impianti di gioco. Il 6 aprile scorso, infatti, Gabriele Gravinaaveva ufficializzato il suo benestare. Nonostante una certa perplessità da parte del Comitato Tecnico Scientifico che si dichiarava ancora riluttante. Ora, per sollecitare una risposta affermativa, il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcioha inviato una lettera direttamente al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi. All'interno della stessa, rivela l'ANSA, Gabriele Gravina sottolinea "quanto sia importante per l’Italia che la UEFA confermi la partita inaugurale allo Stadio Olimpico".

La partita d'esordio

Stando al calendario degli EURO2020, la prima partita del torneo sarà quella tra Italia e Turchia. Proprio nello stadio della Capitale. Tuttavia, a distanza di pochi mesi, non si hanno ancora alcune certezza in tal proposito. Intanto la formazione turca sta provando a far in modo che il match venga spostato nel proprio territorio. Per il prestigio di dare il via ad un torneo così importante, ma anche per godere del supporto del pubblico. Dopo gli anni amari che hanno visto gli azzurri rimanere lontano da certi palcoscenici, poter usufruire del pubblico di casa sarebbe un valore aggiunto.

Gli altri candidati

Perciò anche Istanbul ha pensato di farsi avanti. Nonostante in precedenza Aleksander Ceferin, numero una della UEFA, avesse ipotizzato l'Inghilterra come papabile Paese, ora le possibilità sono diventate molteplici. Oltre alla Turchia e all'Inghilterra, continua a svelare La Repubblica, si sarebbero fatte avanti anche l'Ungheria e la Russia. L'Italia, comunque, farà di tutto per confermare la decisione iniziale. Ma per sapere cosa succederà in maniera definitiva, bisognerà attendere ancora qualche giorno.