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Ex Lazio, Fares: “Vi spiego perché con i biancocelesti non ha funzionato”

Tare e Fares

Mohamed Fares ha lasciato la Lazio e ha subito segnato una doppietta. Il calciatore ha spiegato perché non ha funzionato nella Capitale

redazionecittaceleste

L'ultima giornata di campionato è stata particolarmente indigesta in casa Lazio. Soprattutto per la sconfitta arrivata a San Siro contro i rossoneri, sì, ma anche per alcune cose che gli altri campi hanno mostrato. Come la doppietta di Mohamed Fares, ad esempio. Il calciatore algerino arrivato dalla SPAL e fortemente voluto dall'ex allenatore Simone Inzaghi, nella Capitale non ha mai veramente inciso. Forse colpa del poco tempo che gli è stato assegnato o della preparazione precaria sostenuta dal calciatore appena arrivato. Tutte cose che alla fine hanno spinto la società a cedere il suo cartellino. Cartellino che poi è finito nella mani del Genoa proprio durante l'ultimo giorno di mercato.

 Mohamed Fares

Doppietta e tre punti

Ciononostante, per il Grifone quello di Mohamed Fares è stato uno dei colpi più azzeccati delle loro ultime campagne acquisti. Forse è troppo presto per dirlo e l'opinione cambierà con il prosieguo della stagione. Ma all'esordio in rossoblù l'esterno sinistro ha lasciato tutti di stucco segnando i due goal che hanno ribaltato il risultato contro il Cagliari (3-2) e hanno consegnato nelle mani dei liguri tre punti preziosissimi. Il calciatore, ai microfoni del Secolo XIX, ha detto la sua su quanto successo:

Parola a Fares

"Un esordio così non accadeva nemmeno nei miei sogni più belli. Non riuscivo ad immaginare niente del genere. Che doppietta appena entrato! Felice soprattutto di aver dato una mano alla squadra che alla fine ha vinto. Dopo le prime due sconfitte aveva bisogno di vincere in modo da risalire la classifica. Per me i goal non sono una novità visto che quando ero più piccolo giocavano in attacco. Qualcosa in area la so fare. Anche se non ho mai segnato tanto. L'ultimo goal l'ho segnato ai rossoneri nel maggio del 2019. Ero ancora alla SPAL in quel periodo. Sono cresciuto con il mito di Cristiano Ronaldo, come molti ragazzi come me. Credo che sia un esempio dentro e fuori dal campo. Lazio? Sono arrivato senza aver svolto la preparazione e poi ho preso il Covid. Un periodo difficile. Tuttavia è stata un'esperienza che mi ha insegnato molto".