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Ex Lazio, Veron incensa Correa: “Vi racconto il mio rapporto con il Tucu”

redazionecittaceleste

Joaquin Correa e Juan Sebastian Veron, entrambi ex Lazio, sono legati da un rapporto molto speciale. Lo ha detto la Brujita in persona

Joaquin Correa ha lasciato la Capitale nelle scorse ore per viaggiare verso Milano. Per il Tucu è tempo di cambiare casacca: passando da quella biancoceleste a quella nerazzurra. Il suo è solo l'ultimo nome di una serie di giocatori che sono passati dalla Lazio ai meneghini. Un altro grande doppio ex è stato Juan Sebastian Veron, centrocampista artefice del secondo scudetto che è recentemente intervenuto ai microfoni della Gazzetta dello Sport per dire la sua sulla carriera del connazionale:

Il rapporto

"Gli ho voluto e gli voglio ancora molto bene. Agli inizi l'ho aiutato dandogli dei consigli. Ma il resto se l'è guadagnato da solo sul campo. Io non ho fatto chissà cosa. Lui come giocatore ha dimostrato di essere una seconda punta classica. Tuttavia, può ricoprire anche il ruolo di esterno o trequartista. Ma per caratteristiche gioca meglio alle spalle del primo attaccante, affiancandolo e girandogli attorno. Il Tucu è bravo a fare assist".

La conferma tra i grandi

"Alla Lazio ha fatto un ottimo percorso. Ricordo che parlai già con lo staff della Sampdoria quando arrivò in Italia per la prima volta. Dopodiché, successivamente alla breve esperienza in Spagna, ha deciso di sbarcare nella Capitale. Una scelta che mi ha fatto piacere visto è finito a giocare per una della mia squadre in carriera. Ora, invece, ha accettato l'offerta dei nerazzurri. Non posso che augurarli, anche in questo caso, di divertirsi tanto proprio come ho fatto io. Dico sempre che l'Italia è la patria del calcio. Se diventi un grande in Serie A poi lo sei ovunque. Adesso conosce bene il campionato e sa il livello di organizzazione dei suoi avversari. Mi aspetto che migliori allenamento dopo allenamento, un ragazzo come lui ha sempre voglia di imparare. Una delle sue più grandi caratteristiche è la capacità di mettersi a disposizione della squadra. Non gioca da solo ma con gli altri. Non è un dribblomane".